Ambiente
12 aprile 2012
14:41

Il Santuario dei cetacei e il Progetto Gionha

FIRENZE - Il Santuario dei cetacei un'area protetta di circa 87mila chilometri quadrati (25.500 in territorio italiano) compresa tra la punta ovest della penisola di Giens (Francia), Capo Falcone e Capo Ferro (rispettivamente in Sardegna occidentale e orientale), e Fosso Chiarone (Toscana). E' stata istituita ufficialmente nel 1999 dai governi italiano, francese e monegasco per tutelare l'ambiente marino e la sua fauna con particolare riguardo ai mammiferi marini.

Il tratto di mare, che comprende in sostanza tutto il Mar Ligure, quasi tutto il Tirreno settentrionale, una piccola parte del Tirreno centrale e del Mare di Sardegna e tutto il Mare di Corsica, ha una straordinaria importanza faunistica e rappresenta una delle aree pi ricche dell'intero bacino del Mediterraneo, dove da sempre stata riscontrata la pi alta concentrazione di cetacei dei mari italiani e dove si identifica il pi importante sito di alimentazione della balenottera comune dei nostri mari.

La considerevole presenza di cetacei nell'area dovuta all'insieme di particolari condizioni ambientali, prima tra tutte appunto l'abbondanza di cibo. Le correnti di risalita dal fondo, infatti, riportano in superficie le sostanze nutritive che sono alla base della catena alimentare al cui vertice ci sono i cetacei. Le catene trofiche che si innescano nell'area alto tirrenica sono di rilevante abbondanza e diversit , tanto da dare valori, in termini di produttivit , molto simili a quelli delle ricche acque atlantiche, creando le condizioni ideali per l'alimentazione dei cetacei.

La vita dei cetacei minacciata direttamente e indirettamente da vari fattori connessi alle attivit umane e in particolare dalle attivit di pesca, dal traffico nautico, dal degrado dell'habitat e da fenomeni di inquinamento anche di tipo acustico. A questo vanno aggiunti anche i possibili effetti dei cambiamenti climatici in atto nell'area del Santuario che sono ancora imprevedibili.

Toscana

Nel 2007 la Regione Toscana ha istituito l'Osservatorio Toscano dei Cetacei come punto di coordinamento degli studi e delle attivit presenti sul territorio sul tema della biodiversit marina e delle iniziative per la tutela dei grandi mammiferi. L'Osservatorio rappresenta un valore aggiunto del Santuario Pelagos, una rete di coordinamento che potrebbe divenire, in prospettiva, un essenziale punto di riferimento interregionale, nazionale e internazionale nel campo della tutela degli ambienti marini e costieri, dello studio e della conoscenza della biologia e della vita dei cetacei.

L'osservatorio, a cui hanno aderito oltre 40 soggetti tra istituti di ricerca, universit , associazioni e istituzioni, dispone di due sedi, un punto informativo stagionale a Capoliveri (isola d'Elba) e l'altra a Viareggio, affidata dal Comune al centro di ricerca CETUS che compie attivit di raccolta dati in mare e didattica. La Regione Toscana ha inoltre approvato il Protocollo d'Intesa per la tutela della biodiversit terrestre e marina, con l'Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana.

Il Progetto GIONHA

Il Progetto di cooperazione transfrontaliera GIONHA (Governance and Integrated Observation of marine Natural Habitat) promuove la tutela e la valorizzazione dell'ecosistema marino-costiero presente nel Santuario Pelagos, o Santuario dei cetacei, l'area marina protetta pi vasta del Mediterraneo. La Direttiva comunitaria sulla strategia per l'ambiente marino (DIR 2008/56/CE) promuove un uso sostenibile dei mari e il conseguimento, entro il 2020, del buono stato ecologico degli ecosistemi marini. In tale contesto normativo, il Progetto GIONHA si posto l'obiettivo di: approfondire la conoscenza dello stato ambientale di questa area marina-costiera transfrontaliera (corsa, ligure, toscana e sarda), specialmente in merito allo stato e al trend degli habitat sensibili presenti - praterie di fanerogame a Posidonia oceanica - e delle specie marine protette, cetacei e tartarughe; implementare la valutazione delle pressioni e degli impatti che derivano dalle attivit umane, in particolare pesca, rifiuti e inquinamento acustico subacqueo; promuovere un'azione di sensibilizzazione degli operatori e utenti del mare, e un progetto di educazione ambientale rivolto alle giovani generazioni per collaborare insieme alla diffusione della cultura di salvaguardia del nostro mare.

Sono stati analizzati sia il livello delle principali pressioni che insistono in maniera critica sull'ecosistema - i rifiuti e l'inquinamento acustico subacqueo - sia lo stato degli indicatori biologici pi significativi. Sono stati inoltre sperimentati alcuni strumenti utili all'azione di monitoraggio e di supporto tecnico per la valutazione continua dello stato ecologico dell'area. GIONHA ha lavorato, in particolare, sullo studio della presenza e del ruolo dei grandi vertebrati - nello specifico i cetacei - e delle tartarughe marine quale indicatore significativo del buono stato di salute dell'area marina. A questo obiettivo si aggiunto quello di definire e condividere, con azioni di informazione, protocolli di intervento per il recupero e il soccorso di cetacei e tartarughe in difficolt , con la collaborazione dei soggetti che, a vario titolo, operano per il recupero e lo studio degli esemplari spiaggiati.

Alcuni dati discussi in occasione del recente convegno di Livorno sul Progetto Gionha hanno messo in luce la situazione in cui versa il Tirreno. Su alcuni parametri la situazione sta arrivando al limite dell'irreversibile: come per lo sforzo di pesca, che ormai ha avviato a sicura estinzione il 30% delle specie ittiche presenti. Altro dato di rilievo: il 55% di quello che rimane nelle reti della pesca, ormai costituito da rifiuti. Presentati anche i grafici dello studio sui rumori navali, che risultano particolarmente negativi per i cetacei (il santuario intersecato da centinaia di rotte di navi e migliaia di yachts) e i censimenti delle popolazioni dei cetacei. Dal 2009 al 2011 sono stati censiti 254 esemplari di delfini tursiopi, svolti 408 interventi di soccorso e recupero di cetacci e tartarughe marine, sono stati raccolti rifiuti per oltre 5 tonnellate (2.750 chili sulle spiagge e 3250 sui fondali). Tra i dati, significativi quelli dei recuperi. Nella sola costa toscana dal 2009 al 2011 ci sono stati interventi su 201 animali marini, tra cui 127 tartarughe e 74 cetacei, di cui due balenottere comuni. Gli spiaggiamenti di cetacei sono stati 16 nel 2009, ben 30 nel 2010 e 28 nel 2011.