FIRENZE - "Il Giro d'Italia del 150° anniversario dell'Unità non sarà più la stessa corsa: non potrà esserlo in rispetto alla memoria del ragazzo morto ieri. E' stata certamente una fatalità, ma la tristezza, da ieri, ha preso il sopravvento su tutto il resto". L'assessore della Regione Toscana Riccardo Nencini, presidente del comitato istituzionale per i Mondiali di ciclismo che tra due anni saranno ospitati in Toscana, è oggi a Livorno, per l'arrivo della quarta tappa del Giro D'Italia, e usa queste parole per commentare l'incidente che ha provovato ieri la morte del ventiseienne ciclista belga della Leopard-Trek Wouter Weylandt, caduto in un tratto in discesa tra Reggio Emilia e Rapallo, ad una ventina di chilometri del traguardo.
"La tragedia che ha colpito ieri il Giro d'Italia, con la morte in corsa del giovane ciclista belga Weylandt, mi rattrista profondamente" prosegue Nencini. "Dinanzi a certi eventi l'impulso sarebbe di fermare tutto – confessa - , ancor più dopo avere appreso che Wouter si era iscritto all'ultimo momento alla corsa, in sostituzione di un compagno infortunato: una beffa del destino che rende ancora più amaro il lutto per una giovane vita spezzata".