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12 aprile 2012
14:05

Giglio, Rossi: 'Troppi incidenti dopo la tragedia del Moby Prince'

Giglio, Rossi: 'Troppi incidenti dopo la tragedia del Moby Prince'

ISOLA DEL GIGLIO - Intervenendo all'Isola del Giglio in occasione del seminario europeo sulla sicurezza in mare il presidente Enrico Rossi ha prima di tutto ricordato l'incidente di navigazione verificatosi 21 anni fa a Livorno, quello del traghetto Moby Prince, la più grave tragedia che abbia colpito la marina mercantile italiana dal secondo dopoguerra. La tragedia, avvenuta poco al largo del Porto di Livorno la sera del 10 aprile 1991, coinvolse lo stesso Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo, con la quale il traghetto entrò in collisione. Morirono nel rogo successivo allo scontro tutte le 140 persone a bordo del Moby Prince, equipaggio e passeggeri, tranne il giovane mozzo napoletano Alessio Bertrand.

"Voglio partire da questa tragedia - ha proseguito il presidente Rossi - non solo per la coincidenza dell'anniversario, ma anche per ricordare che la verità giudiziaria sulle responsabilità di quel grave incidente ancora lontana dall'essere stabilita (e ci auguriamo fortemente che questa situazione non debba ripetersi anche per la Costa Concordia). Ricordo questa tragedia perché dobbiamo constatare che dopo 20 anni incidenti come quello del Moby continuano a ripetersi nonostante si siano affinate le normative (internazionali, europee e nazionali) con dinamiche ed effetti del tutto analoghe a quelle della più recente della Costa Concordia e del Cargo Venezia, riproponendoci problematiche assolutamente simili".

"Prima fra tutte le vittime: decine di passeggeri inermi, in viaggio per motivi di piacere o personali che si trovano coinvolti in incidenti disastrosi dai quali non possono difendersi, che non sono adeguatamente assistiti per mettersi in salvo; famiglie e affetti sconvolti e distrutti. I due incidenti, Costa Concordia e Moby Prince, mettono entrambi in rilievo lo stretto legame fra le problematiche inerenti alla sicurezza dei passeggeri e quelle dei rischi di inquinamento ambientale, due questioni al centro di questo seminario. Ma anche l'importanza del fattore umano nella determinazione dell'incidente, fattore certamente ineliminabile, che tuttavia può e deve essere ridotto ai minimi termini attraverso norme e strumentazione tecnica per limitare quanto più possibile gli errori, la discrezionalità individuale, i rischi di incidente e migliorare l'attività di aiuto e di emergenza".

"Allo stesso modo l'incidente della Moby Prince come quelli del Cargo Venezia e della Costa Concordia ci parlano del problema del controllo delle rotte e della posizione delle navi. E' importante dunque che queste tragedie, come quelle registrate in varie parti d'Europa e del mondo, possano insegnarci qualcosa per migliorare la sicurezza in navigazione, per le persone e per l'ambiente. Questo è il nostro obiettivo: migliorare la sicurezza, non solo dal punto di vista delle norme ma anche - e forse soprattutto - da quello delle azioni necessarie per prevenire gli incidenti e per fronteggiarli nel migliore dei modi possibili - ha concluso il presidente Rossi - come ritengo sia avvenuto nel caso della Costa Concordia.