FIRENZE - "Il piano di recupero dei fusti tossici dispersi in mare il 17 dicembre scorso deve essere presentato nel più breve tempo possibile e deve prevedere condizioni di massima sicurezza per evitare altre perdite di materiali in mare". Questo è quanto richiede l'assessore regionale all'ambiente Annarita Bramerini, commentando le notizie scaturite dalla riunione del tavolo tecnico che si è tenuta oggi pomeriggio al Ministero dell'ambiente, a Roma.
Secondo quanto appreso sono stati ritrovati i 2 semirimorchi e una parte dei fusti. I fusti ritrovati sono in parte ancora integri, in parte deformati dalla pressione dell'acqua e in parte aperti.
Al tavolo tecnico hanno partecipato, a supporto della Capitaneria del Porto di Livorno (soggetto competente per il recupero di materiale disperso in mare), la Regione, l'Arpat, l'Ispra, il comune e la provincia di Livorno, i Ministeri della salute e dell'ambiente, l'Istituto superiore di sanità. Scopo dell'incontro valutare la situazione e definire modalità condivise di campionamento e di recupero dei bidoni finiti in mare dal cargo Venezia, anche sulla base di proposte della Società armatrice.
Le decisioni adottate.
Il piano di monitoraggio specifico presentato dalla Grimaldi e integrato dalle richieste dei partecipanti all'incontro, consiste nell'analisi dei sedimenti, del bentos, ossia l'insieme degli organismi che vivono sul fondo del mare, e della colonna d'acqua. E' stato deciso, su proposta della società armatrice, di ampliare la zona delle ricerche verso nord-nordest per ritrovare gli altri bidoni.
Il piano di monitoraggio prevede anche l'analisi degli organismi e pesci di fondale attraverso il posizionamemto di trappole di cattura sul fondo dell'area. Le attività partono domani, la nave Minerva Uno è già a Livorno ed è operativa. Il monitoraggio viene realizzato dalla Grimaldi, ma un certo numero di campioni saranno consegnati a Ispra, Arpat e Istituto zooprofilattico.
Quanto al recupero dei bidoni, la Grimaldi si è impegnata a presentare un piano corredato da valutazione dei rischi, che non può prescindere da un'analisi approfondita delle condizioni dei fusti ritrovati in profondità. E' un'operazione molto delicata e bisogna scongiurare il pericolo che il prelievo possa provocare perdite ulteriori.