Istituzioni
29 aprile 2013
13:14

Fusione di Comuni, dalle province di Livorno e Pisa altre quattro richieste

FIRENZE - Nella Toscana dei 'campanili', che poi a conti fatti ha molti meno comuni di altre regioni, continuano a crescere le amministrazioni che scelgono di fondersi. Alti quattro comuni ne hanno fatto richiesta e dal 1 gennaio 2014 potrebbero diventare due. Si tratta dei comuni di Campiglia Marittima e Suvereto (16.510 abitanti), in provincia di Livorno, e di Casciana Terme e Lari (12.517 abitanti), in provincia di Pisa.

La giunta ha approvato oggi una proposta di legge presentata dall'assessore agli enti locali Vittorio Bugli che dovr essere discussa dal Consiglio regionale e che prevede un referendum consultivo che si svolger probabilmente in autunno. Un percorso identico a quello che ha gi visto i cittadini chiamati alle urne in quattordici comuni la scorsa settimana, con i "si'" alla fusione che hanno prevalso in sei casi - a Fabbriche di Vallico e Vergemoli, a Figline e Incisa Valdarno e a Castelfranco di Sopra e Pian di Sc e i "no" che sono stati invece pi numerosi all'isola d'Elba. Il prossimo 16 giugno gi stato fissato un altro referendum per la fusione dei comuni di Castel San Niccol e Montemignaio.

I vantaggi per i Comuni fusi - Le fusioni, che aiutano a risparmiare nella gestione dei servizi ed offrire con le stesse risorse servizi migliori, sono sostenute finanziariamente dalle Regione. Ogni Comune che si fonde pu contare oggi su 250 mila euro l'anno per cinque annidi maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilit e in questo modo possono far ripartire gli investimenti.

Le Unioni di Comuni - Non ci sono comunque solo i Comuni che decidono di fondersi. Sempre pi amministrazioni, pur senza diventare un comune unico, scelgono in Toscana di gestire insieme pi funzioni. E non si tratta solo dei comuni obbligati per legge: ovvero quelli sotto 5.000 abitanti (soglia che si abbassa a 3.000, nel caso di comuni montani). Lo fanno dando vita ad Unioni di Comuni, con un sindaco dell'Unione e un suo consiglio, oppure con una convenzione, ovvero firmando una sorta di contratto dove i Comuni mantengono la propria autonomia ma decidono insieme che uno (per tutti) svolga una funzione piuttosto che un'altra. In Toscana oggi sono 25 le Unioni di Comuni e coinvolgono 156 amministrazioni. I Comuni obbligati a gestire funzioni fondamentali in modo congiunto sono 107 su 287.

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