Economia
Lavoro
23 gennaio 2014
14:48

Formazione per i drop out, dalla Regione una soluzione in tempi rapidi

FIRENZE - "La Regione si attivata immediatamente, individuando nel giro di pochi giorni una soluzione ad un problema che  non dipeso da  noi   ma, dal ritardo nella programmazione dei fondi comunitari per il periodo 204-2020, abbiamo dato alla Toscana una risposta veloce e concreta ad una problematica che invece continua a persistere in altre realt ".
 
Cos l'assessore alle attivit produttive formazione e lavoro rassicura rispetto ai problemi evidenziati dal Comune di Firenze rispetto a corsi di formazione professionale per i ragazzi usciti anzitempo dalla scuola superiore. "Gi dai primi di gennaio spiega l'assessore c' stato un incontro a livello tecnico per verificare e dare una risposta alle esigenze emerse a livello territoriale e in particolar modo nella provincia di Firenze, di prevedere ulteriori interventi formativi per i ragazzi drop-out (usciti dal percorso scolastico tradizionale) ed in diritto-dovere (fino ai 18 anni), rimasti esclusi dall'offerta formativa pubblica programmata per l'anno scolastico 2013/2014 per mancanza di risorse".
 
Gli uffici regionali hanno proceduto a una ricognizione a livello provinciale del fabbisogno finanziario necessario per attivare gli interventi e mettere in formazione i ragazzi rimasti esclusi.
Tale attivit di accertamento oggi giunta a conclusione ed in fase di modifica la delibera della giunta regionale con la quale verranno utilizzate risorse assegnate alla annualit 2014-2015 per il finanziamento, in tempi rapidi, degli interventi formativi e l'avvio delle attivit per i drop-out da parte delle Province. In base a questa delibera saranno assegnate risorse sia alla Provincia di Firenze, dove giunta la segnalazione del Comune di Firenze, ma anche per altre amministrazioni provinciali nelle quali il problema si verificato.
 
L'atto della giunta regionale specificher che le Province e l'Unione dei comuni, all'atto dell'assegnazione delle risorse, dovranno fare riferimento alle preferenze espresse dall'utenza rimasta esclusa al fine di attivare quei corsi per i quali effettivamente presente una richiesta espressa da famiglie e ragazzi. Questo al fine di evitare che le risorse aggiuntive possano essere utilizzate per finanziare corsi che non hanno, in partenza, un numero sufficiente di utenti e rischiano quindi di essere chiusi prima del termine di normale conclusione.
 
 "La Regione ribadisce Simoncini - si mossa quindi in maniera tempestiva per la soluzione del problema mettendo a disposizione risorse aggiuntiive rispetto a quelle ordinariamente assegnate".