Farmaci e trattamenti per gravi patologie con particolari specificità cliniche possono essere sostenute dal servizio sanitario regionale toscano anche se non erogati da quello nazionale.
L’importante è che ne sia comprovata l’efficacia e che possano migliorare la qualità di vita del paziente, rallentare il decorso in aggravamento o evitare un peggioramento.
La giunta regionale ha approvato una delibera, proposta dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, che definisce una nuova procedura a garanzia dell’assistenza di questi pazienti.
Potranno dunque essere richiesti trattamenti extra Lea ad personam, solo se il beneficio clinico e la sicurezza sono supportati da evidenze cliniche o scientifiche attestate dal Centro specialistico che le prescrive. Per valutare le richieste è istituita presso ciascuna azienda sanitaria un’apposita commissione presieduta dal direttore sanitario, o suo delegato, nella quale devono essere obbligatoriamente presenti un internista, un chirurgo e un farmacista ospedaliero, integrabile da altre figure in modo permanente o al bisogno, la quale potrà richiedere un parere al medico curante, integrazioni al Centro prescrittore o l’intervento dell'associazione di riferimento per la patologia.
Nel caso di malattia rara, la commissione valuta la completezza della documentazione a supporto del piano terapeutico redatto da un centro abilitato della rete e può chiedere eventuali integrazioni al centro prescrittore: prima di un diniego richiederà un parere al centro di coordinamento clinico malattie rare di riferimento. La nuova procedura è stata condivisa con il Forum associazioni toscane malattie rare, il Consiglio dei Cittadini e con centri di coordinamento del Comitato tecnico organizzativo della rete delle malattie rare.
La richiesta di piano terapeutico deve essere accompagnata da una relazione sulla storia sanitaria del paziente ed eventuale documentazione da cui risulti che sono state comunque espletate le procedure terapeutiche rimborsate, definite da linee guida consolidate e ne è stata altresì dimostrata l’inefficacia. Nella relazione devono essere indicate le evidenze che consigliano il nuovo trattamento. Gli eventuali prodotti autorizzati dalla commissione aziendale (medicinali, dispositivi medici, integratori, alimenti speciali, cosmetici o altro) saranno messi direttamente a disposizione degli assistiti attraverso i canali del servizio sanitario regionale. Sarà sempre la commissione a decidere per quanto tempo potranno essere erogati: per proseguire le cure al termine del periodo indicato la struttura specialistica che ha in carico il paziente dovrà produrre una relazione sugli effetti della stessa.
Ogni tre mesi le Asl toscane dovranno inoltrare alla direzione Sanità, Welfare e Coesione Sociale della Regione la rendicontazione dei prodotti erogati e i relativi piani terapeutici.