I lavori di recupero e riqualificazione delle traverse o pescaie - dette anche "briglie" - del tratto fiorentino dell’Arno per la produzione di energia idroelettrica stanno andando avanti. Oggi si inaugura la ‘traversa’ dell’Isolotto, che ospita un turbina ad acqua fluente già entrata in funzione che sfrutta un salto di circa 6,5 metri e una portata di 30 metri cubi al secondo per ottenere una potenza di 7,4 gigawattora all’anno.
Quella dell’Isolotto fa parte delle 13 pescaie (gli impianti sono 12) oggetto dei lavori di recupero voluti dalla Regione Toscana e la terza ad entrare in funzione dopo le briglie di Incisa e Compiobbi già in esercizio. Tutti gli impianti sono realizzati attraverso un Project Financing con Iniziative Toscane e saranno tutti a regime entro il 2025.
A fare un sopralluogo alla briglia dell’Isolotto stamani c’era il presidente Eugenio Giani insieme all’assessora all’ambiente Monia Monni. Ad accompagnarli anche il sindaco Dario Nardella e l’assessore all’ambiente del Comune di Firenze Andrea Giorgio. Presenti i tecnici del Genio civile della Regione Toscana col direttore della protezione civile regionale Giovanni Massini.
“Viene a compimento ciò su cui abbiamo lavorato fin dall’inizio del mio mandato”, ha detto Giani: “un progetto che creasse energia pulita dall’Arno. Vedere oggi la pescaia dell’Isolotto dove venivo da ragazzo che diventa luogo che produce energia per 20mila famiglie, è una soddisfazione. Anche dall’Arno scaturisce la nostra visione che guarda all’ambiente, all’economia circolare, alla salvaguardia della natura, all’energia pulita”.
“Avremo 13 punti lungo l’asta dell’Arno che produrranno energia pulita”, ha proseguito Giani. “E’ un fatto importante, un’iniziativa di valore che realizziamo grazie ad un Project Financing da 100milioni. E’ un salto di qualità anche culturale, una sfida bella che ci fa da sponda per tante altre realtà della Toscana. In questo modo coniughiamo sicurezza, sostenibilità ambientale e riqualificazione di vecchi manufatti. Le traverse, o pescaie, sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice, un tempo a servizio di mulini o opifici, che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Sotto questo profilo il progetto punta perciò anche a salvaguardare la biodiversità e valorizzare un patrimonio storico-culturale composto da opere di ingegneria e architettura fluviale”.
“E' un progetto innovativo, 100% green, che ci consente di produrre 55 gigawattora di energia totalmente pulita”, ha aggiunto il sindaco Nardella. “E' come avere una centrale elettrica nella città senza avere i problemi di una centrale elettrica. Dopo aver realizzato 10 anni fa il collettore di riva sinistra, oggi si vede davvero quali sono le potenzialità del nostre fiume attraverso queste briglie che toccano quasi tutta l'area metropolitana, da Lastra a Signa a Rignano sull'Arno. Se poi aggiungiamo anche la piccola centrale idroelettrica di Bilancino, ci rendiamo conto di avere una intera struttura di produzione di energia idroelettrica pulita all'avanguardia per le nostre famiglie e le nostre imprese”.
“Siamo in un luogo particolarmente significativo e protetto anche dal punto di vista paesaggistico - ha detto l’assessora Monni spiegando l’intervento - in cui siamo riusciti a realizzare un’ operazione molto importante in accordo anche con la Sovrintendenza. Il lavoro che vediamo è quasi finito, mancano solo gli inserimenti paesaggistici che consentiranno di rendere quasi impercettibile l’impatto di un’opera complessa. Quella che vediamo oggi è la terza pescaia entrata in funzione. Ne recuperemeo 13 in tutto con un intervento complessivo che si estende su 55 chilometri lungo l’asta di pianura dell’Arno e che realizziamo tramite un Project financing di oltre 100milioni di euro (gli importi sono stati ritoccati a causa dell’aumento del costo dell’energia)”.
“La ristrutturazione di questa briglia - ha proseguito Monni - oltre a rendere il territorio più sicuro e difeso, ci consente di lavorare anche sull’aspetto ecologico del fiume con corridoi per la fauna ittica e ci consentirà di dare energia pulita per l’equivalente di 20mila famiglie riducendo la Co2 di 25 mila tonnellate l’anno. Un intervento con una funzionalità multipla – ha concluso l’assessora proprio come quelli che stiamo pensando con il Piano tutela delle acque che ha avviato il suo percorso in Consiglio regionale nei giorni scorsi”.
Tutti gli impianti, come ha detto l’assessora Monni, saranno collocati lungo l’asta dell’Arno in un tratto di 55 chilometri, fra Incisa e Lastra a Signa. Un’operazione complessa che punta a migliorare la sicurezza idraulica lungo il fiume, a preservare la biodiversità, a ridurre la produzione di emissioni climalteranti e a salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico ancora presente. L’investimento totale ammonta a 100 milioni di euro. La concessione avrà durata di 30 anni, estendibili di ulteriori 10 durante i quali sia le opere idrauliche che quelle destinate alla produzione idroelettrica saranno manutenute e gestite dal concessionario. Al termine della concessione le opere rientreranno completamente nella proprietà della Regione Toscana che potrà provvedere ad un nuovo affidamento.
La produzione di energia elettrica stimata con l’entrata in funzione dei 12 impianti si aggira sui 55 Gigawattora l’anno, pari a quella necessaria per far fronte al fabbisogno di circa 20mila famiglie. Ed è equivalente ad un risparmio di circa 25 mila tonnellate annue di CO2.
"Inizia da qui una rivoluzione per la nostra città – ha sottolineato l'assessore del Comune Giorgio - verso una transizione ecologica giusta, una nuova epoca nella quale cominciamo a produrre energia rinnovabile in somme consistenti per darla a migliaia di utenze, di famiglie e di imprese. Questo progetto delle briglie, insieme a quello delle comunità energetiche che stiamo.avviando nei quartieri 4 e 5 di Firenze, sarà in grado di cambiare il volto della città e il suo impatto sul clima e sul pianeta. E’ una rivoluzione che parte e che crediamo e speriamo non si fermi più. Andare avanti con questi progetti significa garantire energia pulita e bollette meno care ma anche dimostrare alle fiorentine e ai fiorentini che anche nella nostra città si possono fare le cose nonostante la burocrazia, le lungaggini a volte di permessi e di limitazioni paesaggistiche che non hanno più alcun senso”.
Nell’ambito di ognuna delle 13 traverse in corso di rifunzionalizzazione, che costituiscono delle vere o proprie barriere ecologiche, sono state e verranno realizzate opere di mitigazione ambientale e ripristino dei corridoio ecologici tramite la realizzazione di scale per la risalita della fauna ittica. Le località lungo l’Arno interessate dal progetto di ristrutturazione delle briglie sono Incisa, Ponte Annibale, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, Martellina e Cartiera, Nave di Rovezzano e Sant'Andrea di Rovezzano, Porto di Mezzo a Signa e, a Firenze, la zona di San Niccolò e l’Isolotto.