Istituzioni
Territorio e Paesaggio
28 ottobre 2011
12:56

E dopo 'l'uomo solo al comando'? Torniamo alla partecipazione

FIRENZE - "Sta finendo il tempo dell'uomo-solo-al-comando". Cos Riccardo Nencini, assessore toscano a Riforme Istituzionali e Partecipazione, ha introdotto la giornata di ascolto - con un nutrito numero di sindaci e assessori comunali - sulla revisione della legge regionale in materia di partecipazione ma anche sul nuovo testo, sempre regionale, a proposito di decentramento partecipativo con la previsione del voto ai sedicenni.

"Partecipazione e innovazione democratica" - questo il titolo dell'incontro che si svolto questa mattina in Palazzo Bastogi di via Cavour 18 a Firenze - ha visto anche la presenza di Anna Marson, assessore toscana con delega a Urbanistica e Territorio, visto che anche la legge regionale urbanistica (la 1 del 2005) prevede strumenti specifici in materia partecipativa.

In una fase in cui "la democrazia si evolve con grande velocit e con ritmi sconosciuti fino a pochi anni fa - ha premesso Nencini - si stanno aprendo spazi anche per nuovi istituti partecipativi: come classe politica dobbiamo aiutare questo tipo di percorso".

La legge esistente in Toscana sulla partecipazione (la 69 del 2007) ha la caratteristica di essere "a scadenza": verr infatti abrogata il 31 dicembre 2012 ma, nel frattempo, Giunta e Consiglio regionali devono valutare le opportunit di confermarla e/o modificarla.

L'incontro di questa mattina ha rappresentato l'inizio di una tale verifica intrecciandosi anche con la decisione nazionale di abolire i Consigli di Circoscrizione (in Toscana sopravviveranno solo a Firenze) e con il recentissimo impegno del Consiglio Regionale di istituire ulteriori "figure" di partecipazione istituzionale (a costo comunque zero e dotate di ampia flessibilit ) per la cui elezione il diritto di voto sia reso possibile ai sedicenni e facoltativo anche agli immigrati.

"Una buona legge, la 69 - ha commentato Nencini - ma che pu essere modificata rendendola meno farraginosa e valorizzando le forme di dibattito pubblico".

"Quanto previsto nella legge 1/2005 sul governo del territorio, che accompagna la forte autonomia dei Comuni con la figura del garante regionale e locale per la comunicazione e partecipazione nei procedimenti di pianificazione, va perfezionato, ma non pu essere rimesso in discussione senza ripensare l'intera struttura della legge". Questa la precisazione di Anna Marson che ha ricordato come molti fra i processi partecipativi sulla legge 69 riguardino proprio scelte urbanistiche.

86, in questi tre anni di attivit , i processi partecipativi attivati in Toscana sulla 69. E il confronto ha portato molti esempi concreti, evidenziando le luci ma anche qualche ombra (in primis una certa farraginosit nei meccanismi). Tratto comune fra gli amministratori locali la circostanza che "i processi partecipativi non sono di ostacolo, ma di aiuto, ai processi decisionali". Con la partecipazione - stato detto - si ottengono perfino risparmi economici (si tagliano, ad esempio, molte spese per ricorsi legali).

Fra gli interventi, quelli di Cristina Giachi e Giorgio Silli (assessori comunali di Firenze e Prato), Luciano Bartolini, Sabrina Gori e Carlo Nannetti (sindaci di Bagno a Ripoli, Quarrata, Lastra a Signa), Marco Manneschi e Monica Sgherri (consiglieri regionali Toscana), Oreste Giurlani e Paola Rossetti (sindaci di Fabbriche e Montaione).