FIRENZE – I lavori per il ripristino dello sfioratore della diga di Montedoglio possono finalmente cominciare. Questa mattina gli assessori regionali all'agricoltura della Toscana, Marco Remaschi, e dell'Umbria, Fernanda Cecchini, insieme al presidente di Ente Acque Umbre-Toscane Domenico Caprini, hanno partecipato alla consegna del cantiere, da parte del direttore dei lavori e del responsabile del procedimento, alla ditta Krea Costruzioni di Terni, che lo scorso 3 settembre si è aggiudicata la gara di affidamento dell'intervento. I lavori sono stati finanziati dal Ministero delle politiche agricole e forestali con un importo di circa 6,5 milioni di euro.
La consegna del cantiere si è svolta presso lo sbarramento della diga di Montedoglio sul fiume Tevere.
"Una giornata di festa quella di oggi - sottolinea Remaschi - con i lavori che finalmente possono iniziare dopo un periodo davvero molto lungo di attività giudiziaria, andato avanti per otto anni. La consegna del cantiere è dimostrazione che quando si lavora in sinergia si riesce a trovare le risorse finanziarie, a sviluppare buona progettualità e a dare risposte ai territori".
"Montedoglio è la diga più grande dell'Italia centrale – continua l'assessore - e può offrire importanti opportunità sia per lo sviluppo dell'agricoltura di qualità da parte della Toscana e dell'Umbria, con la quale condividiamo la gestione dell'invaso, sia per l'aspetto idropotabile, dal momento che la qualità dell'acqua è molto elevata. Anche i tempi di lavoro sono molto stretti, perché il capitolato prevede non più di 11 mesi per il completamento dell'opera. Quindi opportunità per il territorio e sicurezza per i cittadini che ci vivono".
"Questo invaso – conclude Remaschi - ha grandissime potenzialità, trovandosi in un'area molto pregiata dal punto di vista ambientale: sono certo che troveremo presto un'intesa con i comuni anche per uno sviluppo turistico, in termini di ricettività, di attività ricreative e sportive, prima fra tutte la pesca. Un tassello in più che concorre ad aumentare le capacità di attrazione di questo territorio".
La diga di Montedoglio, un po' di storia
La diga di Montedoglio sul fiume Tevere, collocata a cavallo dei comuni aretini di Pieve Santo Stefano, Sansepolcro ed Anghiari, è stata costruita per garantire un approvvigionamento costante di acqua irrigua per incrementare le produzioni agricole e limitare gli effetti delle siccità estive nei bacini superiori del Tevere e dell'Arno ricadenti nelle provincie di Arezzo, Perugia, Siena. I lavori si sono svolti dalla fine degli anni ‘70 fino al 1993.
Capacità dell'invaso
Al termine dei lavori di ripristino la capacità di invaso utile verrà riportata a 135 milioni di metricubi, corrispondente ad livello inferiore di circa 1 metro rispetto a quella originario, per motivi legati alla sicurezza sismica della struttura.
Gestione delle opere di distribuzione
Mentre tutto il sistema relativo all'invaso ed alla sua rete di adduzione principale è sotto la gestione dell'Ente Acque Umbre Toscane, per quanto riguarda la distribuzione irrigua in Toscana la gestione è assegnata al Consorzio di bonifica Alto Valdarno, competente per territorio in base alla legge regionale 79/2012.
Partecipazione dei territori
E' stata istituita una consulta - composta dagli assessori all'agricoltura di Toscana e Umbria, da rappresentanti di Province, Comuni e Unioni, le Autorità di bacino, i gestori del Servizio idrico integrato e le associazioni agricole di categoria e riunita periodicamente - a cui Eaut riferisce sulle attività svolte nel corso dell'anno, su quelle future e sul piano triennale degli investimenti. L'ultima seduta della consulta si è tenuta il 27 marzo 2019.