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18 ottobre 2018
17:53

Didacta, Grieco: "Orientare per scegliere la scuola che valorizza talenti e aspirazioni"

FIRENZE - La dispersione scolastica si contrasta con un buon orientamento. E la disoccupazione (in parte) forse pure. "Per questo sottolinea l'assessore alla formazione della Toscana, Cristina Grieco vogliamo fare dell'orientamento una caposaldo delle politiche regionali: confrontandoci anche, per scambiarci buone pratiche". E una prima occasione di confronto - altre ce ne saranno nelle prossime settimane e mesi a Torino, Genova e Verona - stata oggi a Didacta, la fiera sul mondo della scuola in corso fino al 20 ottobre alla Fortezza da Basso di Firenze. Di orientamento (e cattivo e buon orientamento) si parlato infatti nel pomeriggio nella Sala della Scherma, con il direttore dell'Ufficio scolastico toscano Petruzzo e rappresentanti di altre regioni Piemonte, Liguria e Emilia Romagna - a raccontare ciascuno il proprio modello.

Si pu fare orientamento valorizzando ad esempio le specificit territoriali ma con una cabina di regia regionale, con 170 sportelli sul territorio come il caso del Piemonte (compresi i 30 dei centri per l'impiego), 400 orientatori e 524 partner. Negli ultimi due anni in Piemonte questo lavoro ha gi coinvolto 91 mila ragazzi tra i dodici e i ventidue anni. In Liguria si usano a supporto le nuove tecnologie: raccontano di due software capaci di leggere le proprie abilit (ma anche i punti di debolezza) di ciascuno per orientare verso le professioni pi compatibili. In Emilia Romagna si provano a mettere in rete le esperienze dei singoli territori.

"E' chiara la responsabilit anche sociale di un mestiere di questo tipo", spiega l'assessore Grieco. "Non ci sono scuole migliori o peggiori in assoluto: cambia da studente a studente. Ci sono solo scuole adatte o meno a valorizzare talenti e aspirazioni ed evidenti invece sono i danni che un orientamento che non funziona o che non c' pu creare". Un caso tipo quello dello studente che si iscrive ad un istituto tecnico, poi sceglie all'universit un corso di tutt'altro tipo, ma sul mercato del lavoro poi fa fatica a spendersi e alla fine scopre magari gli Its, gli istituti tecnici superiori a cui gi poteva accedere dopo la maturit e un impiego lo trova subito. Oppure si perde subito, nel passaggio dalle medie alle superiori o nel passaggio dalle superiori all'universit , senza mai conseguire la laurea o trovando un lavoro che niente ha a che fare con quello che si studiato. Orientare insomma (e ben indirizzare) per evitare inutili o lunghi giri dell'oca.

"Orientare vuol dire valorizzare pienamente le attitudini delle ragazze e dei ragazzi", sottolinea l'assessore Grieco. "Anche l'alternanza scuola-lavoro pu essere di aiuto all'orientamento". Con "La scuola al centro" la Regione Toscana ha portato i ragazzi a scoprire ad esmepio, fin dalla scuola, i centri per l'impiego: per guardarsi attorno e conoscere le opportunit offerte. Ma l'orientamento non si rivolge solo agli studenti. "Riguarda anche chi ha perso il lavoro e deve intraprendere un percorso formativo di qualit per ritrovarlo" dice ancora l'assessore. "Certo quello dell'orientatore un mestiere difficile conclude -, che presuppone un aggiornamento continuo, la capacit di scovare i talenti di ciascuno ma anche leggere il territorio e il mondo del lavoro che sta attorno". E presuppone anche un altro sforzo, parallelo e necessario: investire, stato sottolineato anche oggi, sulle scuole che hanno bisogno di presentarsi meglio perch le famiglie cercano, per i loro figli, anche un luogo protetto. E una scuola con le finestre rotte e i banchi mal messi non proprio un bel biglietto da visita.   

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