Istituzioni
3 ottobre 2013
14:28

Diciannove comuni scelgono se fondersi: i referendum del 6 e 7 ottobre

FIRENZE - Diciannove Comuni al voto per decidere se fondersi o no, a gruppi di due o tre. Accadr il 6 e 7 ottobre in Toscana, antica terra dei campanili che conta comunque meno Comuni di molti altri territori (sono 287) e  dove nell'ultimo anno diverse diverse sono state le richieste di fusione avanzate da comunit ed enti locali. La legge dice che spetta alla Regione pronunciarsi, sentiti i Comuni. In Toscana stata scelta la via del referendum consultivo. 
 
Il 6 e 7 ottobre saranno dunque chiamati alle urne, a dire la loro, i cittadini di Aulla e Podenzana,  di Borgo a Mozzano e Pescaglia, di Pratovecchio e Stia, di Capannoli, Palaia e Peccioli, di Crespina e Lorenzana, di Villafranca in Lunigiana e Bagnone, di Casciana Terme e Lari, di Campiglia Marittima e Suvereto, di San Piero a Sieve e Scarperia.  Le urne saranno aperte dalle 8 alle 22 di domenica e dalle 7 alle 15 di luned .
 
A Fabbriche di Vallico e Vergemoli, a Figline Valdarno e Incisa Valdarno, a Castelfranco di Sopra e Pian di Sc e a Castel San Niccol e Montemignaio la decisione l'hanno invece gi presa: quattro comuni al posto di otto, dal prossimo anno.   In Casentino e all'Isola d'Elba nelle urne hanno al contrario prevalso i no al progetto di un comune unico.
 
Tutti i referendum sono stati organizzati dagli uffici della Regione. 
 
Possono votare i residenti e gli immigrati stranieri che ne abbiano fatto richiesta per tempo: nel caso dei cittadini extracomunitari occorre che siano residenti da almeno cinque anni.
 
Incentivi per i comuni che si uniscono - Ogni Comune che si fonde pu contare oggi in Toscana su 250 mila euro l'anno per cinque anni di maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilit e in questo modo possono far ripartire gli investimenti da troppo tempo fermi.