Istituzioni
5 settembre 2011
14:51

Da trasporti a sanità, gli emendamenti delle Regioni alla manovra. Rossi: 'Poche cose, ma precise'

FIRENZE - "Abbiamo chiesto poche cose, ma precise" commenta il presidente della Toscana Enrico Rossi riguardo agli emendamenti che le Regioni, tutte assieme, hanno proposto sulla manovra bis che il Parlamento si appresta a discutere.

"Prima di tutto - spiega Rossi – abbiamo chiesto che vengano ripristinati i finanziamenti per il trasporto pubblico locale, tagliato per il 75%, e che si reintegrino i finanziamenti per il fondo sociale". Sono altri 900 milioni che erano stati completamente cancellati dal governo. E poi gli investimenti in sanità. "Il deficit va tenuto sotto controllo – chiarisce Rossi -, ma Regioni ed Enti locali devono poter fare tutti gli investimenti che non producono nuovo debito: a partire da quelli sanitari già presenti in bilancio per 1,5 miliardi". Fondi già stanziati, ora bloccati. "Dal Parlamento, che inizia domani l'esame della manovra – auspica il presidente toscano -, aspettiamo risposte".

Sono una quindicina gli emendamenti alla manovra presentati dalle Regioni. Tra i più importanti c'è quello sui fondi per il trasporto pubblico locale: una partita che vale in tutto il paese 1635 milioni e in Toscana 174. Le Regioni hanno chiesto 1.100 milioni a partire dal 2012, escludendo l'utilizzo dai vincoli del patto di stabilità interno. Altrimenti, spiegano, non si potranno rispettare i contratti. Quello che manca potrebbe essere recuperato dal fondo per gli interventi strutturali di politica economica. Vale lo stesso per il fondo nazionale per le politiche sociali: altri 900 milioni, completamente cancellati, da ripristinare per garantire agli enti territoriali di svolgere funzioni e servizi essenziali in un momento in cui la crisi mette a dura prova famiglie e categorie più deboli.

C'è poi lo sblocco, proposto, di tutti gli investimenti che non producono nuovo debito e un diverso patto di stabilità. Quello delineato dalla manovra è ancor più rigido per le Regioni che per gli Enti locali. La proposta è quella di assegnare alle Regioni un obiettivo complessivo e permettere compensazioni nel corso dell'anno tra Regioni che hanno potuto fare maggiori investimenti e quelle che hanno invece dovuto lasciare indietro qualche intervento (e pagamento): una sorta di patto di stabilità territoriale, come il patto di stabilità regionale che riguarda Comuni e altri Enti locali e che è stato sperimentato negli ultimi due anni.

Tra gli emendamenti presentati dalle Regioni ce n'è uno anche sul federalismo fiscale – si chiede il ripristino dei fondi azzerati e una compensazione tra l'eventuale addizionale Irpef regionale in aumento e l'Irpef di competenza statale, fin dal 2012 - e un altro sui fondi per la sanità: 2500 milioni di euro in più, in tutta Italia, per il 2013 e 5000 per il 2014. Soprattutto si sottolinea che tagli e finanziamenti vanno determinati sulla base del patto per la salute e sui livelli minimi di assistenza stabiliti: e non a prescindere, come in questo caso.

Infine ci sono emendamenti anche sui Fas (ovvero i fondi per le aree sottoutilizzate), sulla riduzione dei costi degli apparati istituzionali, sui ticket in sanità per il 2011, sulla soppressione degli enti e sui tirocini. Il testo integrale delle proposte avanzate dalle Regioni può essere scaricato dal sito www.regioni.it nella sezione "Evidenze".