La manutenzione dei fiumi serve per la sicurezza idraulica, ma può generare anche arte e bellezza. Tagliare l’erba lungo gli argini dell’Arno è diventata una vera e propria forma d’arte ed è così, che a due passi da Ponte Vecchio c’è il Terzo Giardino eletto dal Consorzio di Bonifica del Medio Valdarno come luogo simbolo delle manutenzioni. E stamani gli operatori del Consorzio hanno sfalciato il Terzo Giardino, unendo la manutenzione alla creazione di un’opera d’arte.
“Il Terzo giardino- spiega l’assessora alla difesa del suolo e all’ambiente Monia Monni- è l’esempio di come l’attività di manutenzione ordinaria di un fiume possa portare qualità sia ambientale che culturale. E tutto questo è reso possibile grazie alla collaborazione tra istituzioni, Regione Toscana, Comune di Firenze, Consorzio di Bonifica Medio Valdarno e il mondo della cultura, con la partecipazione del MUS.E. L’impegno della Regione in questa direzione è una costante. Ogni anno – prosegue Monni ringraziando il Consorzio e l’assessora del Comune di Firenze Cecilia Del Re- stanziamo risorse per le manutenzioni delle seconde categorie, e i Consorzi di Bonifica le realizzano per conto della Regione con grande capacità, a sottolineare come la sicurezza idraulica non sia solo un fatto tecnico necessario ma generi bellezza e recupero ambientale”
Dopo la giornata regionale delle manutenzioni il Consorzio continua con il primo ciclo delle manutenzioni ordinarie mediante sfalcio e controllo della vegetazione sulle opere e sistemazioni idrauliche e nei tratti urbani dei corsi d'acqua di propria competenza dei territori di Firenze, Prato, Pistoia, Valdibisenzio, Mugello, Valdisieve, Chianti e Valdelsa.
Ma la manutenzione dei fiumi oltre che sicurezza idraulica e attenzione alla sostenibilità ambientale è anche occasione di avvicinamento, conoscenza e fruibilità dei corsi d'acqua, specie in città come Firenze.
"Per questo luogo - spiega il Presidente del Consorzio di Bonifica Marco Bottino - abbiamo eletto a luogo maggiormente simbolico delle nostre manutenzioni il Terzo Giardino presente sulla larga spiaggia dell'Arno a San Niccolò, a due passi dal Ponte Vecchio laddove il nostro lavoro genera anche bellezza e cultura per la ripartenza delle nostre città e territori".
Per l’assessora all’ambiente Cecilia Del Re si tratta di “un progetto globale che combina il tema ambientale della tutela e valorizzazione delle sponde e della loro fruibilità, anche grazie agli sfalci che il Consorzio di Bonifica è impegnato a fare, con il tema della realizzazione di un nuovo paesaggio urbano su uno dei fiumi più belli al mondo e in un punto meraviglioso della nostra città. Sarà allora possibile camminare sulla sponda dell’Arno e ammirare un giardino all’italiana realizzato con sfalci artistici che hanno anche un risvolto ambientale importante a tutela della biodiversità: grazie alla fauna presente su queste sponde si alimenta infatti anche la biodiversità in un intervento complessivo che consente al cittadino di riappropriarsi di uno spazio finora poco accessibile”.
E’ intervenuta anche Valentina Gensini, curatrice del progetto RIVA e direttore artistico di Murate Art District
“Come ogni primavera MUS.E torna a valorizzare il Terzo Giardino e in particolare quest’anno si è costruito un progetto con l’Universita di Firenze – ha dichiarato - . Questi 10mila mq di parco sono una riserva preziosa di biodiversità della nostra città, ed ora che sono stati restituiti ai cittadini rappresentano già un punto di riferimento e di frequentazione affezionata per molti, oltre che un parco di aggiornata concezione in termini di progettazione del paesaggio”.
Cos'è il Terzo Giardino
Il Terzo Giardino è l’installazione permanente del collettivo di artisti Studio ++ (composto dagli architetti Fabio Ciaravella, Umberto Daina e Vincenzo Fiore), realizzata nell’ambito del Progetto RIVA, palinsesto di eventi e riflessioni dedicati al fiume Arno promosso dall’associazione MUS.E e curato da Valentina Gensini, direttore artistico di Murate Art District. L’obiettivo del Terzo Giardino – creato per la prima volta nel 2016 e diventato un’amata consuetudine capace di animare la riva dell’Arno, caricandola di significati e possibilità per la fauna che la vive e per chi la frequenta - è dare risalto alla ricchezza biologica, alla diversità e al potenziale di quest’area perché diventi spazio di vita quotidiana e patrimonio di tutti attraverso un intervento di public art attento agli aspetti di conservazione naturale e di biodiversità. Ispirandosi alla metafora politica del “Terzo Paesaggio” del paesaggista francese Gilles Clément, Studio ++ ha riportato uno spazio inutilizzato alla fruizione pubblica ripristinando il rapporto uomo-fiume che per secoli ha caratterizzato questa città. Il progetto viene realizzato per sottrazione: dal folto manto di vegetazione spontanea che cresce lungo l’argine, usando i mezzi della falciatura ordinaria del Consorzio di Bonifica, si crea un disegno ispirato al Giardino dei Semplici e alla tradizione del Giardino all’Italiana.
Il disegno prevede due aree: una prima geometrica divisa in parterre ed una seconda, lungo il fiume, dove “muri di vegetazione spontanea” introducono a “stanze sul fiume”, luoghi dove sostare all’ombra degli alberi e confrontarsi con una nuova visione del paesaggio di Firenze. I parterre divisi in quattro sezioni trasversali invitano ad un’osservazione attenta della ricchezza biologica dell’abbandono, del residuo dell’organizzazione razionale dell’uomo, del “Terzo Paesaggio”. Qui un’inaspettata biodiversità diventa simbolo del potenziale nascosto nella città, nei suoi spazi dimenticati, e del valore evolutivo della diversità.