FIRENZE - Da più di dieci anni i ragazzi toscani, a centinaia e di edizione in edizione sempre più numerosi, lavorano ogni estate sui campi strappati in Sicilia alla mafia e in Calabria all''ndrangheta.
Erano appena ottantadue il primo anno, settecento nel 2014 e con la lista di attesa. Un'avventura che da oltre dieci anni vede la Regione Toscana al fianco di Arci e Libera. Una vacanza diversa, a coltivare uva, pomodori, melanzane e peperoni, autotassandosi con una decina di euro al giorno per farlo. Un modo per crescere e capire. Un modo per offrire un aiuto concreto, con manodopera che si aggiunge a quella delle cooperative del posto. Giovani, per lo più tra 16 e 19 anni, a cui di recente durante l'inverno si sono aggiunti pensionati.
Le fotografie e i diari di questi dieci anni raccontano di Corleone in Sicilia, un paese che sorge in mezzo al nulla (o quasi), patria di santi, boss mafiosi come Riina e Provenzano ed eroi come Placido Rizzotto. Lì nel 2007 il sindaco ha consegnato ai ragazzi toscani le chiavi di una palazzina di tre piani nel centro del paese confiscata a Bernardo Provenzano, il boss mafioso catturato l'anno prima, e diventata un ostello e una foresteria. Altre foto arrivano da Gioiosa Jonica nel cuore della Locride, il paese dove alcuni artisti nel 1978 dipensero dopo l'omicidio di Rocco Gatto il murales del Quarto Stato contro l'''ndrangheta, oppure sempre in Calabria dal borgo di Pentedattilo, paese abbandonato che sorge sopra una roccia assolata a forma di cinque dita, due chilometri di tornanti sopra il mare azzurrissimo di Melito Porto Salvo.
Ogni campo ha la sua vocazione, ma in tutti si coltiva la vitamina "L", la vitamina della legalità: bello slogan che riassume bene il senso dell'iniziativa. Ogni quindici giorni i gruppi si danno il cambio. Ci si alza la mattina presto: ore ed ore con la schiena curva, a strappare erbacce, riempire cassette o ad accudire le piante. Nel primo pomeriggio ci si riposa. Poi iniziano gli incontri o le visite ai luoghi delle memoria e la sera prosegue con le attività di animazione. Un modo per tenere un riflettore accesso e rompere l'isolamento di queste terre dove, a volte con fatica, si sta riaffacciando la speranza. Storie diverse con un unico obiettivo.
Per approfondire:
>>> I diari fotografici dei campi di lavoro sui terreni delle mafie: edizione 2011 - 2009 Liberarci dalle spine - 2009 E!State Liberi - 2009 Mandorlo Fiorito - 2008 - 2007 - 2006 - 2005
>>>I campi di lavoro e studio sui terreni confiscati (sito Regione)
>>>Un blog dai campi di Liberarci dalle Spine
>>>Toscana Notizie, reportage dai campi antimafia:
'In campo' per la legalità, 450 giovani toscani contro le mafie (2008)
La Sicilia guarda alla Toscana (2008)
La villa del tesoriere di Provenzano sarà scuola di legalità (2008)
La rete toscana antimafia si allarga, dal 2009 in Locride (2008)
Nell'appartamento di Provenzano un ostello per i giovani toscani (2007)
Centinaia di giovani toscani a fare il pieno di vitamina L nei campi strappati alla mafia (2007)
>>>>Custodi della legalità, l'archivio toscano sulle stragi e le mafie
Servizio di Toscana Notizie, dalla rubrica "Le Storie della domenica"
>>>>Beni confiscati alla mafia
Mappa georeferenziata con banca dati e schede su ogni bene, provincia per provincia
>>>>Statistiche sui beni confiscati alla mafia (fino al 7 gennaio 2013)
>>>>Notizie più generali sull'Osservatorio sui beni confiscati alla mafia
Centro di documentazione Cultura e Legalità democratica