Agroalimentare
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24 maggio 2023
9:06

Concours Mondial de Bruxelles, i vini toscani i più premiati d’Italia

Concours Mondial de Bruxelles, i vini toscani i più premiati d’Italia

Ottanta vini premiati di cui 32 con medaglia d’oro, 47 con medaglia d’argento e uno con la Gran medaglia d’oro, un Nobile di Montepulciano Docg. 

E’ questo l’eccellente risultato che ha portato a casa la Toscana dal Concours Mondial de Bruxelles (CMB), prestigioso concorso giunto alla trentesima edizione, che ha riunito esperti dell’intero settore vinicolo internazionale per degustare 7.500 vini provenienti da 50 paesi del mondo intero e che si è concluso nei giorni scorsi a Parenzo, in Croazia. 

La nostra regione per la prima volta nella storia del CMB è stata la più premiata tra le regioni italiane (il 35% di medaglie contro il 26% per tutta Italia) e anche la più rappresentata con 228 vini. 

La stretta collaborazione tra la Regione Toscana e il CMB nell’evento annuale BuyWine ha giocato un ruolo importante nell’incremento delle partecipazioni e delle qualificazioni dei vini iscritti.

La Toscana si è distinta non solo per le sue Docg più blasonate, come il Brunello di Montalcino, il Nobile di Montepulciano, il Chianti Classico e il Chianti, che hanno ottenuto la medaglia, ma anche per una serie numerosa di denominazioni che vanno dal Montecucco al Valdarno di Sopra, dalla Costa dell’Argentario a Cortona, da Montecarlo a Suvereto fino alle Terre di Pisa, oltre a numerosi vini Igt Toscana. 

“E’ con grande piacere che accogliamo l’eccellente risultato ottenuto dalle nostre etichette al Concours Mondial de Bruxelles, un importante riferimento tra le competizioni enologiche internazionali, partner, tra l’altro del nostro Buywine Toscana - ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - Un esito che ha premiato non solo le etichette del ricco e titolato panorama che tutti conosciamo, ma denominazioni che si stanno facendo strada con un presente di qualità e un futuro dal grande potenziale. E questo  grazie alla lungimiranza dei nostri produttori, al loro coraggio e alla passione che li hanno portati a fare tanti investimenti e innovazione oltre alla loro visione che ha spinto molti a rafforzare l’enoturismo, chiave del turismo sostenibile”.