Realtà di confine e per questo di passaggio di scambio e di cerniera. Posta tra Toscana e Emilia-Romagna è questo la Comunità del cibo di Crinale 2040 il cui percorso è stato avviato nel 2019 a Pontremoli (Ms) e ha visto il coronamento il 6 maggio 2021.
Lo scopo della comunità, valorizzare e tutelare la biodiversità di interesse agricolo e alimentare, cioè il cibo di crinale, dal grande valore etnografico ed antropologico, sintesi dell’incontro tra pianura padana ed il mare nostrum.
Ed è a Pontremoli che la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi ha fatto tappa stamani per conoscere di persona i volti e le azioni di chi si sta impegnando per far sentire il crinale non come luogo di divisione ma come occasione di incontro e contaminazione, fonte di crescita e di miglioramento. Insieme a lei, i sindaci della zona, il vicepresidente della Provincia di Massa-Carrara Claudio Novoa e l’onorevole Cosimo Ferri.
“Questa Comunità del cibo vanta la grande risorsa data dalla cooperazione fra due regioni, Toscana ed Emilia-Romagna, e speriamo presto anche la Liguria – ha detto la vicepresidente Saccardi - Crediamo che sia arrivato il momento di risvegliare l’orgoglio di chi vive in aree fragili che hanno conosciuto l’abbandono e lo spopolamento, per mettere insieme conoscenze, costruire relazioni, porsi obiettivi sempre più ambiziosi, per accrescere il proprio sapere, formarsi ed essere protagonisti”.
Proprio i giovani sono stati i protagonisti dell’evento organizzato dalla Regione Toscana durante l’ultima Giornata nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare nella quale proprio l’istituto Pacinotti Belmesseri di Fivizzano si è aggiudicato la vittoria del concorso ‘Che film l’Agrobiodiversità!’, al quale hanno partecipato 11 istituti tecnici e professionali a indirizzo agrario della Toscana, realizzando ciascuno un video spot sul tema.
“Sappiamo – ha proseguito Saccardi - che i territori più vulnerabili hanno dimostrato capacità straordinaria di resilienza. E questa emergenza sanitaria lo ha messo in evidenza, restituendo importanza, ruolo e accreditamento alla “prossimità”. Il grande patrimonio culturale immateriale ovvero le pratiche, i saperi, le capacità, come anche gli strumenti e gli spazi culturali, sono espressione identificativa delle comunità ed è nostro dovere incoraggiarne il rispetto, sostenendo la creatività umana e orientando lo sviluppo sostenibile. Per questo oggi sono qua, per dire che la Regione Toscana è al fianco di chi, come le Comunità del cibo, si impegna per tutelare e valorizzare elementi fondamentali di identità e continuità”.
La Toscana ha investito sulle Comunità del cibo, sostenendo sul proprio territorio la nascita nel 2017 della Comunità del Cibo della Garfagnana, a cui ne sono seguite altre che sono state presentate nella giornata del 20 maggio scorso dedicata alla biodiversità (Amiata, Maremma, Valdichiana, ed appunto di Crinale 20 40), e continuerà ad investire per l’istituzione ed il sostegno di altre Comunità attraverso un bando che mette a disposizione 60mila euro e che rimarrà aperto fino al primo luglio.