All’inaugurazione del Centro Covid Pegaso di Prato hanno partecipato anche gli assessori regionali al diritto alla salute, Simone Bezzini e alla Protezione civile, Monia Monni.
Per Simone Bezzini quello inaugurato oggi è “un tassello importante nella lotta alla pandemia, perché la Regione si dota di nuovi spazi per combattere il Coronavirus e supportare la rete ospedaliera, alleggerendo la pressione che vi grava. Si tratta di un ambiente curato, accogliente, anche se realizzato in tempi brevissimi. E’ la dimostrazione che la Pubblica amministrazione può lavorare bene e rapidamente. La ripresa delle attività no-covid è molto attesa dai cittadini e questa struttura e le altre a cui stiamo lavorando, la renderanno possibile”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, l’assessore Bezzini ha quindi parlato dei posti letto aggiuntivi che vengono creati.
“Ne avremo – ha precisato – in tutto, compresi questi, oltre cinquecento: un cuscinetto importante dalla doppia funzione: valvola di sfogo in caso di ondate imponenti di contagi, e posti ordinari nei momenti di calo. Nelle prossime settimane puntiamo ad alleggerire le 46 strutture ospedaliere presenti in Toscana e a far ripartire le attività sanitarie no-covid”.
L’assessore Bezzini ha quindi precisato che a Prato potrebbero teoricamente arrivare pazienti da tutta la Toscana, ma che si pensa che possa essere soprattutto un presidio al servizio dell’area centrale della regione. In seguito alla seconda ondata si sono avuti circa 2.200 ricoveri per Covid, cioè 700 in più rispetto alla prima, ma il sistema ha comunque retto l’urto.
“Quello che lanciamo oggi è un segnale grandioso – gli ha fatto eco l’assessora regionale alla Protezione civile, Monia Monni – abbiamo realizzato questo vero e proprio ospedale in un solo mese. Sarà in funzione da lunedì prossimo, quando qui arriveranno i primi venti pazienti e via via lo utilizzeremo per alleggerire la pressione sulle altre strutture del Sistema ospedaliero, che in questo modo potrà tornare a svolgere le prestazioni ordinarie, dopo che purtroppo siamo stati costretti a sospenderle. E’ stato un impegno straordinario per il quale voglio ringraziare la Inso che l’ha allestita, compresa una sala dedicata alla terapia subintensiva. E con strutture come questa e le altre che a breve inaugureremo che ci creiamo strutture cuscinetto che ci permetteranno di reggere anche l’eventuale terza ondata”.