Casa
13 ottobre 2012
10:10

Castel San Niccolò (Ar), presidente Rossi inaugura nuovi alloggi nell'ex collegio dei salesiani

FIRENZE Era un edificio in condizioni di abbandono. Da oggi è uno stabile moderno, restituito alla comunità per ospitare alloggi e sale a uso pubblico. E' cominciata stamani una nuova vita per l'ex collegio dei salesiani di Castel San Niccolò, in Casentino. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha inaugurato la struttura insieme a tutte le autorità locali, sottolineando il significato di questa realizzazione.

"Questo intervento è un chiaro esempio - ha detto il presidente - di quello che in Toscana intendiamo per edilizia pubblico-privata. E' questo tipo di interventi che vogliamo continuare a fare in Toscana, dando risposte ai problemi abitativi e sociali dei cittadini e in particolare dei giovani e, nello tesso tempo,  recuperando l'enorme patrimonio storico-artistico e risparmiando  il territorio. E' questa la nostra politica urbanistica".

I lavori inaugurati oggi hanno avuto un costo complessivo di oltre 3 milioni di euro. Di questi un milione e 300.000 sono di contributo regionale. Gran parte delle risorse sono servite per la realizzazione dei 22 alloggi di edilizia sociale che ora saranno affittati a condizioni particolarmente vantaggiose: utilizzando cioè il canone concordato diminuito del 25%.

I nuovi ambienti si caleranno in un edificio che ha quasi tre secoli di storia: il primo impianto del complesso edilizio risale infatti alla metà del Settecento. L'originaria villa divenne poi un collegio, la cui storia si interruppe negli anni Cinquanta quando il collegio cadde in una condizione di abbandono. Successivamente l'immobile fu acquistato dal comune che intervenne negli anni Ottanta per realizzare in una parte dieci alloggi di Edilizia residenziale pubblica. Nel resto dell'edificio, che era andato progressivamente deteriorandosi, i lavori per il recupero sono iniziati nel 2008. Oltre agli alloggi sono stati realizzati vari spazi con funzioni pubbliche: una sala polivalente laddove sorgeva il refettorio, un piccolo teatro e, negli spazi dell'ex chiesa, il museo della pietra lavorata e spazi per ospitare mostre e iniziative culturali.