“Grande soddisfazione per il voto praticamente unanime espresso dal Consiglio regionale (solo due gli astenuti, ndr) che ha dato il via libera al rinnovato testo della legge per gli incentivi alle imprese. Una legge costruita, in un anno di lavoro, a partire dal confronto e dall’ascolto di tutte le categorie economiche, dei sindacati e delle associazioni”.
L’assessore regionale all’Economia e al Turismo, Leonardo Marras, ha così commentato l’approvazione delle modifiche alla legge 71/2017 sul sostegno al sistema produttivo toscano. Scopo delle modifiche è razionalizzare le modalità previste per l’accesso alle agevolazioni regionali, oltre che rendere il contenuto più chiaro e più fruibile da parte delle imprese e di tutti i soggetti cui sono destinate.
“Le novità introdotte tengono conto dei cambiamenti avvenuti negli ultimi anni in materia di transizione digitale e tecnologica, di trasferimento tecnologico, semplificazione, trasparenza e contenimento degli oneri amministrativi, sia per quanto riguarda le imprese che le pubbliche amministrazioni”, ha precisato l’assessore. “Abbiamo voluto semplificare e snellire il sistema degli incentivi, e nello stesso tempo introdurre novità significative, come ad esempio quella legata al confronto con tutti i portatori di interesse attraverso il lavoro della consulta per le imprese, che sostituisce l’osservatorio regionale, tema che mi sta particolarmente a cuore”.
In sintesi, ecco alcune delle novità più significative.
Innanzitutto vengono ridefinite le finalità dell’intervento della Regione nell’economia toscana, con particolare riguardo ai processi di digitalizzazione del sistema delle imprese e alla tranizione al digitale, all’introduzione dei principi del Green Deal Europeo, al consolidamento di start-up e Pmi innovative, alla diffusione di forme di economia collaborativa, all’accompagnamento alle imprese per gli investimenti sul territorio, al sostegno ai processi di risoluzione delle situazioni di crisi aziendale.
Al fine di sostenere e favorire gli investimenti delle imprese, la Regione, attraverso la collaborazione con le associazioni di categoria, garantirà: un accesso unico e coordinato alle informazioni sulle opportunità di finanziamento pubblico; il raccordo con gli uffici regionali ed il sistema istituzionale per le attività di carattere amministrativo e per iniziative di promozione dello sviluppo; il raccordo con il sistema delle competenze della ricerca pubblica regionale e col sistema degli incubatori di start-up; oltre che supporto e promozione di progettualità integrata tra pubblico e privato e la collaborazione tra imprese.
Particolare attenzione è riservata alla transizione digitale e tecnologica, con il supporto e la promozione dei processi di trasformazione tecnologica e digitale e dell’ecosistema del trasferimento tecnologico.
Gli interventi di sostegno alle imprese sono attuati anche mediante la concessione di garanzie per le Pmi, attraverso il fondo centrale, il sostegno agli intermediari finanziari regionali, oltre che attraverso strumenti di finanza innovativa.
Particolare interesse riveste la programmazione negoziata, la cui disciplina, adesso, è estesa anche ai progetti del settore del turismo e per la quale è istituito in legge un apposito fondo.
Altra novità è l’obbligo di applicare, per le imprese che intendono accedere ai bandi, il contratto collettivo nazionale di lavoro per ottenere l’assegnazione del finanziamento.
Infine, viene introdotto il principio della parità di genere in tutte le sue declinazioni al fine del superamento dei divari di genere, attraverso il contrasto alle discriminazioni, promuovendo misure che favoriscano il raggiungimento della parità sostanziale.
“Questa legge è frutto dell’apporto di tante risorse esterne”, ha concluso Marras. “Abbiamo cercato di ascoltare ed accogliere le proposte pervenute dal tessuto produttivo toscano, che lamentava una certa rigidità del sistema, anche confrontando la nostra normativa con quella di altre Regioni, per trovare le soluzioni più adeguate. Adesso, grazie anche alla disponibilità di tutto il Consiglio, abbiamo la possibilità di utilizzare la nuova legge con i bandi che usciranno a primavera della nuova programmazione europea. Un risultato tutt’altro che scontato”.