Istituzioni
6 maggio 2013
12:16

Anche Crespina e Lorenzana a Pisa chiedono di fondersi

FIRENZE - Altri due Comuni toscani chiedono di fondersi e la giunta regionale d il proprio via libera approvando una proposta di legge presentata dall'assessore Bugli che il Consiglio dovr ora discutere. Con Crespina e Lorenzana l'elenco dei comuni che decidono di mettersi insieme, per contare di pi e gestire meglio alcuni servizi, si allunga e anche i cittadini dei due comuni in provincia di Pisa saranno presto chiamati ad esprimersi con un referendum: alla fine di settembre, forse.

Alle urne sono gi stati chiamati ad aprile (ed hanno detto s ) Figline e Incisa Valdarno in provincia di Firenze (100 chilometri quadrati e 24 mila abitanti). Fabbriche di Vallico e Vergemoli (75 kmq e 961 abitanti) in provincia di Lucca e Castelfranco di Sopra e Pian di Sc in provincia di Arezzo (56 kmq per circa diecimila abitanti). Il 16 giugno sar la volta di Castel San Niccol e Montemignaio in provincia di Arezzo.

A Scarperia e San Piero a Sieve nel Mugello, a Campiglia Marittima e Suvereto in provincia di Livorno e a Casciana Terme e Lari in provincia di Pisa attendono che il Consiglio regionale discuta la proposta di legge approvata dalla giunta e fissa la data del referendum. Altre due leggi di iniziativa di alcuni consiglieri regionali riguardano la montagna pistoiese, ovvero i Comuni di San Marcello, Abetone, Piteglio e Cutigliano, e la Valbisenzio a Prato.

I vantaggi sul bilancio - Ogni Comune che si fonde pu contare oggi in Toscana su 250 mila euro l'anno di maggiori contributi regionali, per cinque anni, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilit e in questo modo possono far ripartire gli investimenti.