Tutta la Toscana
6 maggio 2023
11:13

“Una famiglia è per sempre”, diario di guerra e dei giorni dell’accoglienza

“Una famiglia è per sempre”, diario di guerra e dei giorni dell’accoglienza

L’Europa occidentale ha perso la memoria biologica della guerra, quella che si trasmette direttamente per via familiare nelle testimonianze dei padri e dei nonni, affidata ormai a poche voci sempre più rare e flebili.

Anche per questo il 24 febbraio 2022, giorno dell’invasione russa dell’Ucraina, è stato per molti europei il giorno vissuto nelle immagini televisive, raccontato dalle cronache e dalle notizie dei quotidiani, commentato da esperti e politici, valutato nelle sue conseguenze più dirette nel prezzo sempre più caro delle nostre abitudini quotidiane e nel mancato rispetto di valori che pensavamo acquisiti.

La paura, il rumore delle sirene, l’odore della polvere delle esplosioni, la fame e la lotta per sopravvivere, la perdita degli affetti non arrivano fino a noi se non nelle parole e negli occhi di chi le ha vissute e può testimoniarle ed il libro “Una famiglia è per sempre” di Patrizia Paperetti Bini, presentato a palazzo Sacrati dall’autrice assieme a Severino Saccardi, direttore della rivista “Testimonianze”, Sara Funaro, assessore al Welfare del Comune di Firenze, Oxana Polataitchouk, referente del Consolato ucraino a Firenze e Nataliya Pliva, presidente dell’Associazione Ucraina Toscana, è il diario asciutto ed efficace di quel che non possiamo "sentire" ed è la parte più importante di una vicenda umana che va oltre la cronaca.

Pubblicato anche con il patrocinio della Regione Toscana e devoluto nei proventi della sua vendita per fornire generi di prima necessità e assistenza a tutte le persone che ne hanno bisogno e che si avvicinano all’associazione, il diario racconta una storia di accoglienza toscana che inizia in uno scantinato buio di Kiev, rifugio improvvisato dai bombardamenti russi, e prosegue attraverso il confine ungherese fino a Montagnana, piccola frazione del Comune di Montespertoli, paese sulle colline del Chianti, in provincia di Firenze.

C’è una famiglia divisa dalla guerra: un padre, Vitaliy, costretto a restare in Ucraina, e una moglie e una figlia, Elena e Sonya, che cercano rifugio in una famiglia che le possa ospitare, quella di Tiziana e Alessandro, assieme ai figli Simone e Niccolò.  

Sono loro, insieme, i protagonisti di una vicenda che si racconta nella creazione di una sorta di “famiglia allargata” che diventa un luogo di scambio di esperienze, vite, sapori, modi di esprimersi, tradizioni laiche e religiose, calendari fuori sincrono, feste e ricorrenze da spiegare e momenti da ricordare, assieme alla cronaca quotidiana di quasi tutti i 437 giorni di guerra vissuti a distanza nei brevi contatti telefonici con chi è rimasto a Kiev e cerca di trasmettere nel resoconto delle piccole cose di ogni giorno una parvenza di normalità alle persone care.

“L’inizio della guerra in Ucraina – ha sottolineato Sara Funaro – è stato uno dei momenti più difficili di questi anni dal punto di vista emotivo ed istituzionale, nella necessità di offrire, assieme alla Questura ed alla Regione, una risposta immediata ad una emergenza inattesa e drammatica, subito tradotta in uno sforzo immediato di accoglienza sostenuto dalla comunità toscana, aperta nella sua disponibilità straordinaria e senza riserve che continua e deve proseguire anche oggi, in una vicenda che riguarda tutti e tocca i valori in cui crediamo”.

La chiave che apre il significato di ogni singola pagina è la capacità di mettersi in gioco, dare senza chiedere, lasciare qualcosa di sé ricevendo in cambio lo stesso dono di gratuità che riempie i giorni e costruisce il senso profondo delle esistenze.

“Una famiglia è per sempre” è un diario non finito, come non è finita la guerra e non finisce il legame fra persone che intrecciano le loro vite per una semplice mossa del caso con le terribili sembianze di un conflitto armato, da dove riescono a nascere affetti, attese, mancanze, condivisioni che solo la vita vera ed il senso di umanità possono accomunare.