Il cibo che troveremo domani sulla tavola: quale e quanto sarà, in che modo verrà prodotto, come potranno cambiare le nostre abitudini alimentari quotidiane in anni dove cambiamenti climatici, mutamenti ambientali, dinamiche demografiche ed equilibri geopolitici trasformano anche ciò che mangiamo ogni giorno e soprattutto in un momento che rende incerta la disponibilità stessa di risorse di prima necessità in Paesi dove consumi, scelta e abbondanza erano elementi dati per scontati.
Il prezzo, il costo, la provenienza di quel che acquistiamo fanno parte di quel che riempie il carrello della spesa, dove entrano oggi tutte le considerazioni di un difficile scenario dove pandemia, guerre e crisi climatiche ridefiniscono le scelte di acquisto ed anche le nostre preferenze alimentari.
Di questo e molto altro si occupa il volume “Sostenibilità a tavola”, curato da Ruggero Larco dell’Accademia italiana della Cucina per i tipi dell’editore Maria Pacini Fazzi, presentato nella sala delle Esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati su iniziativa dell’assessorato all’agricoltura della Regione Toscana.
Tutto quel che riguarda gli aspetti più tecnici legati alla produzione di ogni genere di alimento, in tutta la sua filiera produttiva e industriale, viene qui trattato in modo semplice e accessibile in una prospettiva che non trascura la demografia, la storia, la descrizione delle nostre abitudini ed il rapporto con il cibo, da un punto di vista che non rinuncia ad armonizzare le tendenze e le criticità “globali” del presente e del futuro con la specificità “toscana” e la sua naturale tendenza al rispetto del “buono”.
La cura della qualità di ciò che troviamo nel piatto è parte di una scelta consapevole che inizia dalla conoscenza di come viene prodotto e dove e dal rispetto dei requisiti della “condizionalità sociale” che l’Unione europea richiederà fra pochi mesi agli alimenti che vengono dal suo territorio per renderli sempre più riconoscibili, “trasparenti” e tracciabili.
Per questo “Sostenibilità a tavola”, nella descrizione delle grandi tendenze che regolano l’agricoltura presente e regoleranno quella del futuro, aiuta a comprendere e considerare il grande peso delle piccole scelte di ogni giorno che aiutano ad evitare sprechi e diseconomie.
Fare di più con meno e possibilmente meglio: coniugando lavoro e metodi etici con quel che ci offre la ricerca scientifica per sviluppare un’agricoltura in grado di rispondere sotto il profilo della quantità e della qualità alle esigenze alimentari di un mondo sempre più interconnesso, dove la salute di chi lo abita dipende sempre di più dalla cura di cosa arriva sulla sua tavola.