
“Come quando nasce un bambino”. Guido, 68 anni, fiorentino, racconta di Iago, il golden retriever di otto mesi che dal 24 aprile ha in affido. Due occhi che ispirano subito tenerezza e che ti aprono il cuore. “Quando tra un anno dovrò lasciarlo e tornerà alla scuola, per poi dopo un ulteriore addestramento di sei mesi essere consegnato ad una persona non vedente, so che piangerò. Ma è come un figlio, che a diciotto o venti anni va a fare la sua vita. E sarò orgoglioso e contento di averlo ben educato”.
Sono tante le storie di famiglie che hanno scelto di aiutare la Scuola Cani Guida di Scandicci accogliendo nelle loro case cuccioli che devono imparare a socializzare, abituarsi a strade e centri affollati, vincendo talvolta paure, per poi accompagnare chi non ci vede e confida su quegli occhi a quattro zampe in grado di renderlo più autonomo di un bastone. Gesti di altruismo. Una lezione di amore (dato e ricevuto) senza secondi fini.
Una bella storia quella della scuola di Scandicci, cominciata più di novanta anni fa. Era infatti il 25 settembre 1929 quando l’istituto, allora e fino agli anni Sessanta del Novecento in via del Gignoro a Firenze, iniziò ad operare con la consegna dei primi tre cani: Weminne, Edda ed Iris. Nel 1979 la scuola, come la stamperia Braille che produce senza finalità di lucro testi per non vedenti, è passata alla Regione, che ne ha mantenuto il carattere nazionale. E tutoggi l’istituto, che consegna cani in tutta Italia, è il più antico in attività, assieme all’americana “Seeing Eye”. Una scuola unica, la sola pubblica in Italia.
Quasi tutti i cani nascono nella scuola di Scandicci, che ha fattrici selezionate. A volte arrivano pure dall’esterno, regalati, come i dodici attesi per dicembre. Le razze prescelte sono labrador e golden retriever, le più mansuete. Anche i pastori tedeschi sono perfetti, ma si affezionano più di altri alle famiglie (e dopo l’anno di addestramento sarebbe un problema) oltre a volte a far paura in chi li incontra per strada.
“Certo – confidano alcuni affidatari – ci possono essere anche momenti difficili. Ma la scuola è sempre al tuo fianco”. I cani in affido periodicamente vi fanno ritorno, seguiti dagli istruttori. Anche per questo il distacco dalla famiglia, per gli amici a quattro zampe, non è mai traumatico.Viene verificato il corretto svolgimento del programma, momenti di esame vissuti dalle famiglie con quella stessa trepidazione e soddisfazione di quando, da genitori, si va a parlare con gli insegnanti dei figli. Vengono corretti alcuni comportamenti.
“La scuola assiste gli affidatari in tutto – spiega Massimo Bugianelli, responsabile della scuola -: ciotola, cibo, cure veterinarie, medicinali, guinzaglio e qualsiasi alrro possa essere utile al cane”. Potenzialmente ogni anno possono essere addestrati e consegnati da 24 a 26 cani. Due anni di Covid purtroppo hanno bloccato parte dell’attività, che adesso però è ripartita. Cinque amici a quattro zampe sono adesso in consegna ad altrettanti non vedenti e a maggio partirà un corso per altri dieci cuccioli. “Avere un cane guida necessita impegno - aggiunge - e le prime settimane sono le più impegnative perché bisogna imparare a fidarsi, ma rende più autonomi di un bastone”. La scuola in ogni caso continua a seguire il cane anche dopo la consegna al non vedente e qualora qualcosa non andasse per il verso giusto può riprenderlo in ogni momento. Ne rimane infatti proprietaria: anche per regalare al quattrozampe, a’ fine carriera’, una sitemazione adeguata per godersi la pensione.
Per chi vuole avvicinarsi a questa esperienza le porte della Scuola Cani Guida in via dei Ciliegi 26 a Scandicci sono spalancate, dal lunedì al sabato fino alle 13. Per candidarsi all’affido basta riempire un modulo, anche on line. Per informazioni si può chiamare lo 055.4382855.