Rallentamento della crescita
Rallentamento della crescita
Le previsioni economiche di estate 2023, presentate dalla Commissione UE, forniscono un aggiornamento delle previsioni economiche di primavera 2023, presentate nel maggio 2023.
Si tratta di una previsione intermedia che contiene proiezioni relative al PIL e all'inflazione per le sei maggiori economie dell'UE, la zona euro e l'UE nel suo complesso. Gli ultimi sviluppi economici per gli altri 21 Stati membri sono trattati nell'analisi complessiva e sono presi in considerazione nel calcolo degli aggregati per l'UE e la zona euro.
Dalle previsioni economiche di estate 2023, emerge che l'economia dell'UE continua a crescere, anche se con minore slancio. Rispetto alle previsioni di primavera le previsioni di estate rivedono la crescita dell'economia dell'UE dall'1% allo 0,8 % nel 2023 e dall'1,7 % all'1,4 % nel 2024, e la crescita nella zona euro dall'1,1 % allo 0,8 % nel 2023 e dall'1,6 % all'1,3 % nel 2024.
Si prevede che l'inflazione continui a diminuire nel periodo oggetto delle previsioni, con un'inflazione IPCA (indice armonizzato dei prezzi al consumo) nell'UE pari al 6,5 % nel 2023 (rispetto al 6,7 % della previsione di primavera) e al 3,2 % nel 2024 (rispetto al 3,1 %). Nella zona euro l'inflazione dovrebbe attestarsi al 5,6 % nel 2023 (rispetto al 5,8 % previsto) e al 2,9 % nel 2024 (rispetto al 2,8 %).
Un rallentamento del ritmo della crescita
Gli ultimi dati confermano che l'attività economica nell'UE è stata modesta nella prima metà del 2023 a causa dei formidabili shock subiti dall'UE. La debolezza della domanda interna, in particolare dei consumi, dimostra che i prezzi al consumo elevati e tuttora in aumento per la maggior parte dei beni e dei servizi stanno esercitando un impatto più pesante di quanto previsto nelle previsioni di primavera, nonostante il calo dei prezzi dell'energia e un mercato del lavoro eccezionalmente forte, caratterizzato da tassi di disoccupazione mai così bassi, dalla continua espansione dell'occupazione e dall'aumento dei salari. Nel contempo il brusco rallentamento dell'erogazione di credito bancario all'economia dimostra che l'inasprimento della politica monetaria sta agendo. Gli indicatori segnalano ora un calo dell'attività economica nell'estate e nei prossimi mesi, con una persistente debolezza dell'industria e un rallentamento dei servizi, nonostante la brillante stagione turistica in molte parti d'Europa.
L'economia mondiale ha registrato un andamento leggermente migliore del previsto nella prima metà dell'anno, nonostante la debolezza dei risultati della Cina. Le prospettive per quanto riguarda la crescita e il commercio a livello mondiale rimangono tuttavia sostanzialmente invariate rispetto alla primavera, il che significa che l'economia dell'UE non può contare su un forte sostegno della domanda esterna.
Nel complesso il rallentamento della crescita nell'UE dovrebbe perdurare nel 2024 e l'impatto della politica monetaria restrittiva dovrebbe continuare a frenare l'attività economica. Si prevede tuttavia una lieve ripresa della crescita per il prossimo anno, a fronte di un'inflazione che continua a diminuire, un mercato del lavoro che rimane vigoroso e redditi reali in graduale ripresa.
Ulteriore calo dell'inflazione
Per effetto del calo dei prezzi dell'energia e della riduzione della pressione inflazionistica derivante dai beni alimentari e industriali, l'inflazione ha continuato a calare nella prima metà del 2023, attestandosi a luglio al 5,3 % nella zona euro, esattamente la metà del picco del 10,6 % registrato nell'ottobre 2022, e rimanendo stabile in agosto.
I prezzi dell'energia dovrebbero continuare a diminuire per il resto del 2023, ma a un ritmo più lento. Si prevede un nuovo lieve aumento nel 2024, a causa del rincaro del petrolio. L'inflazione nel settore dei servizi è stata finora più persistente del previsto, ma dovrebbe continuare a scendere con l'attenuarsi della domanda a causa dell'impatto dell'inasprimento della politica monetaria e del venir meno della spinta post-COVID. I prezzi dei prodotti alimentari e industriali non energetici continueranno a contribuire ad allentare l'inflazione nel periodo oggetto delle previsioni, riflettendo anche il calo dei prezzi degli input e la normalizzazione delle catene di approvvigionamento.
Prospettive soggette a rischi e incertezza
Il perdurare della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina e tensioni geopolitiche più ampie continuano a comportare rischi e rimangono una fonte di incertezza. Inoltre l'inasprimento della politica monetaria potrebbe pesare sull'attività economica in misura maggiore del previsto, ma potrebbe anche portare a un più rapido calo dell'inflazione che accelererebbe il ripristino dei redditi reali. Per contro, le pressioni sui prezzi potrebbero rivelarsi più persistenti.
Anche i crescenti rischi climatici, illustrati dalle condizioni meteorologiche estreme, dagli incendi boschivi e dalle inondazioni senza precedenti verificatisi in estate, gravano sulle prospettive.
Maggiori informazioni:
- Versione integrale del documento: Previsioni economiche di estate 2023