Catena valore idrogeno: approvato il progetto Hy2Infra

Il terzo progetto IPCEI ((Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo) favorirà la diffusione sul mercato delle forniture di idrogeno rinnovabile e avvicinerà l'Europa all'obiettivo di diventare entro il 2050 il primo continente a impatto climatico zero.

Anche se la catena di approvvigionamento dell'idrogeno rinnovabile in Europa è ancora in una fase iniziale, grazie al progetto Hy2Infra saranno poste le basi di una rete dell'idrogeno rinnovabile aperta e integrata. L'IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo) permetterà di creare i primi cluster regionali dell'infrastruttura in diversi Stati membri, preparando il terreno a future interconnessioni in Europa, in linea con la strategia europea per l'idrogeno. Il progetto favorirà la diffusione sul mercato delle forniture di idrogeno rinnovabile e avvicinerà l'Europa all'obiettivo di diventare entro il 2050 il primo continente a impatto climatico zero.   

Hy2Infra comprende 33 progetti di 32 imprese, tra cui cinque piccole e medie imprese, provenienti da sette Stati membri: Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Slovacchia.

Gli Stati membri partecipanti garantiranno fino a 6,9 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, ad oggi l'importo più elevato degli aiuti approvati per gli IPCEI nel settore dell'idrogeno. Secondo le aspettative i finanziamenti pubblici consentiranno di sbloccare 5,4 miliardi di euro di finanziamenti privati per un totale di 12 miliardi di euro.

Hy2Infra viene a integrare due IPCEI della catena di valore dell'idrogeno precedentemente approvati: "Hy2Tech", un IPCEI nel campo della ricerca e "Hy2Use", riguardante una serie di progetti nel campo della ricerca e della produzione dell'idrogeno.

Hy2Infra, incentrato sull'infrastruttura, si fonda su due pilastri:

1.    Costruzione dell'infrastruttura nei cluster regionali, comprende quattro differenti tipi di infrastruttura lungo la catena di approvvigionamento dell'idrogeno. Tra i progetti in questione figurano elettrolizzatori su larga scala da 3,2 gigawatt; circa 2 700 chilometri di condotte (nuove e riconvertite) per il trasporto e la distribuzione dell'idrogeno; impianti di stoccaggio dell'idrogeno sul larga scala fino a 370 gigawatt/ora; e terminali di movimentazione e relative infrastrutture portuali per i vettori dell'idrogeno;

2.    Collaborazione tra i partecipanti riguarderà l'interoperabilità per facilitare le future interconnessioni e essi contribuiranno congiuntamente allo sviluppo di norme tecniche comuni.
Ad esempio diversi partecipanti al cluster "Germania occidentale" costruiranno tre elettrolizzatori nella regione Reno-Ruhr. Questa infrastruttura per l'idrogeno, che collegherà tre differenti progetti di condotte, avrà accesso a un impianto di stoccaggio. Entro la metà del 2027 l'idrogeno rinnovabile prodotto sarà disponibile per le imprese attive nei settori dell'acciaio e del cemento, le imprese chimiche, le raffinerie e il settore della mobilità. Il cluster in oggetto, che permetterà di ridurre notevolmente le emissioni di CO2 degli acquirenti, presenta una significativa dimensione transfrontaliera in quanto una condotta sarà collegata alla rete nazionale olandese dell'idrogeno.

Hy2Infra aiuterà inoltre l'Europa a diversificare le fonti di energia e a ridurre le importazioni di combustibili fossili. Ad esempio, in linea con il piano REPowerEU, i partecipanti a Hy2Infra svilupperanno un'infrastruttura portuale nei Paesi Bassi in grado di gestire il trasporto dell'idrogeno dall'estero, sia da altri Stati membri con elevato potenziale nelle energie rinnovabili, quali il Portogallo, sia da altri paesi del mondo. Hy2Infra comprende inoltre un progetto di condotta offshore in Germania per il trasporto dell'idrogeno rinnovabile prodotto dai parchi eolici del Mare del Nord.

Questi esempi illustrano con precisione perché vengono sovvenzionati gli IPCEI e perché gli stessi costituiscono il migliore strumento tra gli aiuti di Stato per gestire progetti fortemente interdipendenti e a alto rischio. Le infrastrutture per l'idrogeno necessarie per la transizione verde hanno bisogno all'inizio di forti finanziamenti pubblici per attenuare i rischi finanziari associati a progetti pionieristici. Inoltre, la collaborazione nell'ambito dell'IPCEI contribuisce a rassicurare i clienti quanto alla sufficiente e rapida disponibilità di idrogeno rinnovabile per le rispettive tecnologie basate sull'idrogeno e i produttori sul fatto che vi saranno domanda di idrogeno e le necessarie infrastrutture di trasporto e di stoccaggio.

Oltre al fatto che il progetto apporta un significativo contributo agli obiettivi dell’UE di diffusione dell'idrogeno, il motivo per cui è stato approvato l'IPCEI Hy2Infra è dovuto alle ricadute positive che esso avrà in tutta l'UE. In primo luogo, altri portatori di interessi avranno la possibilità di collegarsi a e utilizzare infrastrutture ad accesso aperto e a condizioni non discriminatorie.
In secondo luogo, i partecipanti a Hy2Infra saranno tra i primi a affrontare e risolvere i problemi tecnici collegati ai nuovi progetti infrastrutturali su larga scala, generando un'esperienza operativa che sarà utile a altri operatori del mercato. I partecipanti si impegnano infatti a condividere le loro conoscenze con la comunità in generale, soprattutto attraverso collaborazioni con università e organismi di ricerca. In terzo luogo, i partecipanti a Hy2Infra contribuiranno a sviluppare norme operative transfrontaliere e a colmare le lacune in materia di normazione individuate dall'alleanza europea per l'idrogeno pulito.

Infine, l'aiuto approvato per beneficiario si limita al cosiddetto "deficit di finanziamento". Gli aiuti di Stato consentono la realizzazione di progetti di grande importanza per l'UE, garantendo nel contempo che a beneficiare dei finanziamenti siano soltanto i progetti che non potrebbero essere realizzati senza il sostegno pubblico e che il denaro dei contribuenti sia speso in modo oculato.
E comunque, anche nel caso di questi progetti è stato fatto in modo che il sostegno pubblico non escluda gli investimenti privati ma serva anzi ad attirarli.

Gli IPCEI sono esempi di una cooperazione europea genuinamente ambiziosa, in cui le imprese, gli Stati membri e la Commissione svolgono tutti il proprio ruolo e collaborano per raggiungere un obiettivo comune.
 

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Aggiornato al:
26.03.2024
Article ID:
196377443