Responsabilità sociale delle imprese

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Il rispetto e l'estensione dei diritti della persona e la tutela dell'ambiente sono il fulcro dello sviluppo di qualità perseguito dalla Regione Toscana. Non è pensabile infatti definire e costruire un modello di crescita economica che non tenga conto di questi due importanti fattori indispensabili per consolidare la coesione sociale del territorio e per garantire un futuro al nostro ecosistema.
Per questo le politiche della Regione contengono strumenti atti a sostenere tutte quelle realtà economiche, istituzionali e della società civile impegnate per la sostenibilità sociale e ambientale del Sistema Toscana. Sono pertanto attivi sia programmi di certificazione sociale che di certificazione ambientale delle imprese: proposte operative per garantire un salto di qualità importante all'economia e al benessere della Toscana.

Responsabilità sociale delle imprese. Il 32% delle aziende italiane socialmente responsabili e il 14% di quelle mondiali ha sede in Toscana. Numeri importanti, capaci di configurare un sistema imprenditoriale che, senza rinunciare al business, si basa sul rispetto dell'ecosistema e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Proprio queste imprese certificate mostrano segnali di grande competitività a livello globale. Un successo tutto "made in Tuscany", considerato l'impegno in questo settore del programma Fabrica Ethica, voluto dall'assessorato all'innovazione e alle attività produttive della Regione Toscana sin dal 2000.

Il programma Fabrica Ethica. La Regione Toscana ha lanciato il programma Fabrica Ethica per promuovere la cultura della Responsabilità sociale delle imprese (Rsi) e facilitare la certificazione delle imprese toscane con lo standard internazionale SA8000. Dal 2000 ad oggi sono state sostenute numerose occasioni di confronto e di crescita per il settore; è stata inoltre ideata e promossa la Commissione etica regionale (Cer), il progetto Fabrica Ethica laboratorio filiera pelle (Felafip), il Sistema microcredito orientato assistito toscano (Smoat).
Nel 2006 il Consiglio regionale ha promulgato la Legge 17/2006 che indica il principio della tracciabilità sociale e norma gli incentivi per le imprese responsabili. Nel 2007 il programma Fabrica Ethica è stato premiato dalla Commissione europea con l'European enterprise awards per l'efficacia delle politiche a sostegno delle PMI.
Il progetto Fabrica Ethica laboratorio fIliera pelle (Felafip). Un percorso sperimentale sulla filiera delle pelletteria, partendo da un campione di 619 imprese (oggi sono 882) localizzate in diverse aree della Toscana con una incidenza maggiore nelle province di Firenze e Pisa. Obiettivo principale del progetto è la creazione e la diffusione di una cultura della responsabilità sociale e dei diritti nei territori e nelle aree produttive coinvolte dal progetto, con particolare attenzione ai sistemi di certificazione integrata della filiera pelletteria secondo gli standard SA8000 e ISO9001 integrata alla responsabilità ambientale. Un riconoscimento del progetto Felafip è arrivato dall'Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) e dalla Commissione europea che lo hanno individuato come buone pratiche territoriali.
 
Il Sistema microcredito orientato assistito toscano (Smoat). Sulle tracce del premio Nobel Muhammad Yunus fondatore della Grameen Bank [1], il progetto di Sistema microcredito orientato assistito toscano (Smoat) mira a sostenere quelle persone che, senza differenziazioni di genere, età o cittadinanza, hanno passione, idee e il desiderio di creare una piccola realtà imprenditoriale capace di contribuire al proprio benessere ed allo sviluppo locale. Grazie ad un accordo tra Regione Toscana, il sistema bancario e Fidi Toscana vengono concessi finanziamenti fino a 15.000 euro a coloro che non possono dare garanzie.
Smoat offre inoltre alle neo imprese e a quelle con meno di 36 mesi di vita, anche una serie di servizi gratuiti utili allo start-up d'impresa: orientamento (mappatura delle competenze, opportunità di mercato, valutazione dei rischi d'impresa), assistenza (progetti di fattibilità marketing, piani di restituzione, aggregazione di piccole imprese, riferimenti normativi) e tutoraggio (iter burocratici, ricerca di visibilità della neo impresa, rapporti con le associazioni di categoria).
 
La Commissione etica regionale (Cer). Uno degli elementi fondamentali delle azioni di Fabrica Ethica è costituito dalla condivisione e collaborazione multistakeholder. La Commissione etica regionale mette quindi insieme i rappresentanti economici, istituzionali e della società civile interessati al tema della responsabilità sociale delle imprese. Un gruppo di lavoro che in maniera partecipata e condivisa determina il percorso comune e le azioni da intraprendere in tema di Responsabilità sociale delle imprese. La Commissione rappresenta quindi una sorta di "contratto sociale" per la definizione di nuove regole condivise per la promozione di uno sviluppo armonioso. Una scelta che nasce dalla convinzione che gli attori sono sovrani e che per questo sono invitati, tramite questo strumento, a proporre idee, formulare pareri riguardo alle proposte regionali, portare l'esperienza, le competenze acquisite e le reti di relazioni, in modo che ognuno sia a sua volta portavoce di altre realtà. Allo stesso tempo ai rappresentanti presenti nella Commissione è chiesta la loro collaborazione alla diffusione della conoscenza, della cultura e della pratica di responsabilità sociale.

La Legge regionale 17 del 2006. La Responsabilità sociale delle imprese è stata inserita tra i principi fondamentali sanciti dallo Statuto Regionale approvato nel 2004. Nel maggio del 2006, dopo una esperienza di oltre 6 anni, la Toscana ha deciso di emanare una legge regionale che rendesse evidente e più forte il proprio impegno per la diffusione di uno sviluppo economico orientato alla responsabilità sociale. La Toscana sottolinea così come la realizzazione di pratiche di responsabilità sociale porti miglioramenti continui all'interno dell'azienda (nella gestione dei lavoratori) e all'esterno (nella gestione delle relazioni con gli stakeholder) perché induce e consolida la coesione sociale nei territori. La tracciabilità della filiera produttiva è vista come il cuore di ogni azione di responsabilità sociale, affinché in tutti i luoghi e in tutti gli step produttivi siano rispettati, implementati e sviluppati i diritti umani, sociali, economici e del lavoro riconosciuti dalle normative nazionali, europee e internazionali. La Regione promuove quindi la tracciabilità sociale come obiettivo da perseguire per la valorizzazione, l'innovazione, la competitività delle imprese e il consolidamento occupazionale del proprio sistema economico.

Lo standard internazionale SA8000 e i numeri della Toscana. Al 31 dicembre 2007 le aziende toscane che hanno ottenuto la certificazione sociale con lo standard SA8000 sono 186, mentre altrettante circa hanno avviato la procedura. La Toscana è così la prima regione in Italia per imprese certificate (186 imprese su 576 pari al 32%) e al mondo (186 imprese su 1315, il 14%).
Le imprese si certificano per "una maggiore soddisfazione e motivazione dei lavoratori"; per "la tutela del marchio e della reputazione aziendale"; perché si ritiene che il poter garantire l'eticità della produzione possa accrescerne il valore; per migliorare i sistemi di gestione interna e per la diffusione e circolazione delle informazioni. Tra gli aspetti più rilevanti si trova la prevalenza di contratto di lavoro subordinato, nel 89% dei casi, e uno scarso ricorso al lavoro atipico. I risultati della ricerca ribaltano anche alcuni luoghi comuni. Per gli imprenditori che si certificano il portatore d'interesse più importante per l'azienda è il lavoratore (82%) seguito dai fornitori (67%) e solo al terzo posto si posizionano i clienti (62%), subito prima della pubblica amministrazione (56%).

La filosofia della responsabilità sociale Made in Tuscany. Sin dall'inizio Fabrica Ethica si è mossa avendo alcuni precisi punti di riferimento: da una parte il forte accento sul dialogo e l'inclusione sociale, tenendo presente che non si possono realizzare percorsi di responsabilità sociale delle imprese in assenza di un dialogo costruttivo tra le parti interessate. Il dialogo sociale alla base della responsabilità sociale prevede necessariamente la condivisione della scelta da parte di imprenditore e lavoratori. La dimensione della responsabilità sociale è inoltre necessariamente multistakeholder, ovvero sono diversi e molteplici gli attori che entrano in gioco nella costruzione del percorso di adesione e promozione della cultura della responsabilità sociale delle imprese. È per questo che all'interno della Commissione etica regionale tutti i portatori di interesse sono chiamati ad esprimersi e a portare contributi di idee e proposte.

Certificazioni ambientali. La questione ambientale coinvolge l'intero sistema sociale, politico ed economico. La sfida della sostenibilità è quella di conciliare i principi della tutela ambientale con quelli dell'innovazione, della competitività, dell'efficienza economica e dell'equità sociale. L'ecoefficienza nella produzione e nei consumi, attraverso la capacità di soddisfare i bisogni umani impiegando meno risorse e generando meno inquinamenti e rifiuti, è la via maestra per conseguire la sostenibilità ambientale delle economie e dei comportamenti sociali.
Costruire un tessuto sociale ed economico costantemente attento a comportamenti ecoefficienti significa creare una società orientata verso l'innovazione e la sostenibilità. Lo sviluppo di una cultura ricca di creatività e di rinnovamento capace di tutelare l'ambiente, è la miglior strategia per competere nell'economia di mercato, eccellere e non sopravvivere, influenzando benessere e atteggiamenti individuali, pubblici e d'impresa.
Le certificazioni. Le aziende più attive nel raggiungimento di questo obiettivo hanno l'esigenza di rendere visibile l'impegno profuso nell'abbattere i costi ambientali e di comunicare ai vari portatori di interesse il livello di eco-eccellenza raggiunto attraverso strumenti di certificazione.
Un caratteristica importante di questi strumenti è la volontarietà. Sono infatti atti volontari le certificazioni ambientali ISO 14001 e il regolamento comunitario Emas per i sistemi di gestione ambientale, il regolamento comunitario Ecolabel e la norma ISO 14040 per l'etichettatura di qualità ambientale, lo standard OHSAS per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro e lo standard SA8000 per quanto riguarda gli aspetti etici dell'attività economica.
La Regione Toscana ha introdotto sin dal Programma regionale di sviluppo 1998-2000 i contenuti relativi al regolamento Emas e alla certificazione ISO 14001. Nel 2002 viene firmato l'Accordo per la promozione e diffusione della gestione ambientale nell'industria toscana (Prodiga) sottoscritto dai dieci soggetti pubblici e privati: Regione Toscana, Arpat, URPT, Confindustria Toscana, CNA Toscana, Confartigianato Toscana, Api Toscana, Casartigiani, Lega delle Cooperative e Confcooperative. Questo accordo è stato funzionale allo sviluppo di molti progetti di gestione ambientale in cui l'obiettivo della certificazione viene perseguito attraverso percorsi originali ed innovativi.

Emas. Emas significa Sistema di ecogestione e audit (Eco-management and audit scheme) e incoraggia l'adesione volontaria delle organizzazioni, pubbliche o private, alla cosiddetta registrazione ambientale per favorire la razionalizzazione e la riorganizzazione delle stesse, aumentarne l'efficienza ambientale riducendo gli impatti e gli sprechi generati. I principi cardine della certificazione Emas sono il pieno rispetto della normativa ambientale vigente, il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, lo sviluppo di un sistema di gestione ambientale (Sga) secondo gli standard della norma internazionale ISO 14001 e l'impegno alla trasparenza attraverso la comunicazione esterna.

Ecolabel. Ecolabel è il marchio europeo di qualità ecologica. Serve a definire quelle produzioni e quei servizi che hanno un ridotto impatto ambientale durante l'intero ciclo di vita garantendo comunque le stesse prestazioni dei prodotti/servizi convenzionali. L'ottenimento del marchio Ecolabel passa attraverso la verifica, rigorosa ed indipendente, del rispetto dei criteri da parte dell'Agenzia nazionale per l'ambiente (Apat) e per i servizi tecnici. L'etichetta è rilasciata dal Comitato Ecolabel – Ecoaudit che è l'organismo responsabile nei confronti della la Commissione Europea per l'assegnazione dello stesso.

Arpat. L'Agenzia per la protezione ambientale della Regione Toscana (Arpat) è nata con lo scopo di promuovere e sostenere iniziative a favore dello sviluppo sostenibile volte alla diffusione nel sistema imprenditoriale toscano di una cultura della qualità orientata alla salvaguardia ambientale. L'Agenzia è inoltre attiva come sportello informativo per ogni richiesta relativa alle certificazioni ambientali.

Il premio Toscana ecoefficiente. Il premio Toscana ecoefficiente è promosso dalla Regione Toscana con il preciso intento di mettere in evidenza le azioni e le buone pratiche ambientali che abbiano concretamente innovato processi, sistemi, tecnologie, e prodotti in un'ottica di ecoefficienza, sviluppo sostenibile, condivisione di buone pratiche ambientali, rispetto degli aspetti etico-sociali, qualità e sostenibilità della vita dei cittadini. Il premio è inoltre un ottimo mezzo per sollecitare la ricerca, la qualità e l'innovazione ambientale.

Per saperne di più
Le pagine sulla Qualità economica

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19.02.2013
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