L'esperienza della prevenzione sismica in Toscana - Interventi strutturali sugli edifici privati
Questo volume, realizzato dal Settore Sismico della Regione Toscana con la collaborazione della nostra tipografia regionale, descrive le attività nel campo della prevenzione sismica del patrimonio edilizio privato, condotte in questi ultimi anni, in coordinamento con i Comuni della Toscana classificati in zona sismica 2 (media-elevata pericolosità) in qualità di enti attuatori.
Tali importanti iniziative rientrano tra le azioni strutturali finalizzate alla prevenzione sismica degli edifici.
La Regione Toscana, nell’ambito delle attività di riduzione del rischio sismico, avviate da oltre 30 anni, ha impostato una programmazione pluriennale di interventi finalizzati alla prevenzione, modulati in relazione alle risorse di cui alla Legge Regionale 58/2009 “Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico”.
Più recentemente, tale politica di prevenzione sismica è stata fortemente accelerata grazie all’utilizzo di ulteriori fondi di provenienza nazionale, di cui alla L. 77/2009 “Piano nazionale per la prevenzione del rischio sismico” e ad altri canali di finanziamento nazionali.
Tali contributi hanno conseguito un aumento del livello di sicurezza del patrimonio edilizio, mediante la progettazione e realizzazione di interventi strutturali sugli edifici pubblici strategici e rilevanti, ma anche sul patrimonio edilizio privato, con priorità di intervento nella zona sismica 2.
Il presente volume ha cercato di dimostrare come gli interventi di prevenzione sismica strutturale, siano anche convenienti dal punto di vista economico.
Infatti, confrontando i costi degli interventi effettuati, sulla base dei contributi erogati con la Legge 77/2009, che dei parametri economici utilizzati dalle normative della ricostruzione del Centro Italia, si è visto che il rapporto tra i costi di prevenzione/ricostruzione varia da 1:4 a 1:7, in relazione al tipo di intervento eseguito.
Infine, si fornisce un’ampia documentazione fotografica degli interventi eseguiti, distinguendo le varie tipologie di intervento indicate dalle Norme Tecniche nazionali.
La prevenzione sismica deve però avere continuità per potere trovare applicazione efficace, tenendo in considerazione il fatto che le risorse impegnate in prevenzione riducono in maniera drastica l’impegno (anche meramente economico) necessario in fase di emergenza e successiva ricostruzione.
Pubblicazione a cura diAndrea Melozzi - Regione Toscana, Settore Sismica, Prevenzione Sismica.
Coordinamento Progetto grafico
Regione Toscana, Direzione Generale della Giunta Regionale, Settore Comunicazione, Cerimoniale ed Eventi. Dirigente Paolo Ciampi
Stampa a cura del Consiglio Regionale della Toscana. Marzo 2024
La microzonazione sismica e le analisi delle condizioni limite per l’emergenza del Comune di Firenze
Il presente Volume intende riassumere tutte le attività, condotte dall’Università di Firenze e dal Comune di Firenze, con il coordinamento e controllo del Settore Sismico della Regione Toscana, che hanno portato alla realizzazione dello studio di microzonazione sismica e delle analisi delle condizioni limite per l’emergenza del Comune di Firenze.
Tale studio, è stato realizzato con metodologie e procedure approfondite, finalizzate alla redazione di cartografie di Microzonazione Sismica di livello 3, secondo i dettami degli Indirizzi e Criteri di Microzonazione Sismica (di seguito Icms), approvati dalla Conferenza delle Regioni in data 13 novembre 2008.
La Regione Toscana è impegnata, da oltre 30 anni, nel campo della prevenzione sismica mediante l’attuazione, sul proprio territorio, di graduali politiche di riduzione del rischio sismico, grazie ad una serie di canali di finanziamenti europei, nazionali e regionali che hanno consentito la realizzazione di una serie di azioni prioritarie di prevenzione sismica.
Le numerose attività svolte negli anni, tra cui la microzonazione sismica di terzo livello del Comune di Firenze presentata in dettaglio in questo volume, consentono di acquisire un quadro dettagliato dello scuotimento previsto per l’area, a seguito dell’accadimento di un forte terremoto. Per una completa efficacia di tale strumento, tuttavia, risulta indispensabile inserire tali studi all’interno del quadro conoscitivo dello strumento urbanistico vigente, così come previsto dal recente regolamento regionale 5R/2020, al fine di poter indirizzare le future attività di pianificazione territoriale e di progettazione edilizia sul territorio.
Elenco allegati tecnici
allegato 1 – Carta geologica
allegato 2 – Carta geomorfologica
allegato 3 – Carta litotecnica
allegato 4 – Sezioni geologiche
allegato 5 – Carta geologico-tecnica
allegato 6 – Sezioni geologico-tecniche
allegato 7 – Carta delle indagini
allegato 8 – Carta delle frequenze fondamentali
allegato 9 – Carta MS1 (MOPS)
allegato 10 – Carta delle classi MOPS
allegato 11 – Carta MS2
allegato 12 – Carta MS3
allegato 13 – Carta del grado di conoscenza del sottosuolo al substrato
allegato 14 – Carta del grado di conoscenza del sottosuolo a 30m
allegato 15 – Carta derivata dalla modellazione 1D
Pubblicazione a cura di
- Massimo Coli, Maurizio Ripepe, Giorgio Lacanna Nicolò Iandelli - Università degli Studi di Firenze, Dip.to di Scienze della Terra;
- Mario De Stefano, Marco Tanganelli, Barbara Paoletti - Università degli Studi di Firenze, Dipartimento di Architettura;
- Massimo Baglione, Vittorio D’Intinosante, Daniele Giomarelli, Pio Positano - Regione Toscana, Settore Sismica, Prevenzione Sismica;
- Gianni Bordoni, Chiara Tanini, Gaia Paggetti - Comune di Firenze, Servizio sostenibilità, valutazione ambientale, geologia e bonifiche;
Luca Ciarleglio - Comune di Firenze, Servizio Protezione Civile.
Coordinamento Progetto grafico
Regione Toscana, Direzione Generale della Giunta Regionale, Settore Comunicazione, Cerimoniale ed Eventi. Direttore Paolo Ciampi
Stampa a cura del Consiglio Regionale della Toscana. Giugno 2022
Microzonazione sismica di livello 3: il caso del centro abitato di Fivizzano (MS)
Il volume riassume tutte le attività di studio di Microzonazione sismica di livello 3 del Comune di Fivizzano (MS) in cui sono utilizzati gli "Standard di Rappresentazione e Archiviazione Informatica" redatti dal Dipartimento della Protezione Civile. Tale studio è un esempio nazionale applicabile ai settori della programmazione territoriale, della pianificazione urbanistica, della pianificazione dell'emergenza e della normativa tecnica per la progettazione. Inoltre è uno strumento utile per la riduzione del rischio sismico per finalità di protezione civile, come l'analisi della Condizione Limite per l'Emergenza (CLE).
Per l'elevata mole di dati/indagini a disposizione, per le metodologie innovative e sperimentali utilizzate e per il dettaglio a cui si è giunti, lo studio di MS di Fivizzano può essere considerato un "modello pilota" da poter seguire anche per la realizzazione di studi analoghi nel panorama nazionale.
Pubblicazione a cura di Vittorio D'Intinosante (Regione Toscana - Settore Sismica) e del Gruppo di Lavoro Fivizzano, collana a cura del Centro di Microzonazione sismica del CNR (febbraio 2019)
Stima aggiornata della pericolosità sismica in Toscana e aree circostanti
Il confronto tra i danni che si sono verificati durante i terremoti del 2016 nell'Italia centrale e quelli previsti, con altissime probabilità, dalle carte di pericolosità attuali hanno chiaramente rivelato che gli interventi di prevenzione sismica effettuati in quelle zone sarebbero stati molto più efficaci se guidati dalle carte di intensità macrosismiche massime che erano state elaborate in base alle indagini svolte dal nostro gruppo di ricerca di Siena per le Regioni Marche e Umbria (Mantovani et alii, 2014a). Altre significative sottovalutazioni della pericolosità sismica, rispetto alle carte attualmente in vigore, erano state messe in evidenza dallo stesso gruppo di ricerca per la Regione Toscana (Mantovani et alii, 2012) e per l'Emilia Romagna (Mantovani et alii, 2013), mediante indagini svolte in collaborazione con i responsabili di quelle due Regioni.
In questa pubblicazione sono riportati alcuni importanti aggiornamenti delle informazioni precedentemente pubblicate, sia riguardo alle carte di pericolosità, che alle nuove conoscenze acquisite sull'assetto sismotettonico dell'Appennino settentrionale. Per arricchire le considerazioni fatte sugli effetti dei terremoti del 2016, è anche riportato un contributo fornito dall' ingegnere civile strutturista Danilo Fionga, che ha operato nelle zone interessate, in cui sono forniti alcuni interessanti suggerimenti per una corretta stima della pericolosità in zona sismica. Lo studio descritto ha beneficiato dell'utilizzo di una vasta mole di dati geodetici acquisiti da stazioni GPS permanenti.
Pubblicazione a cura di E. Mantovani, M. Viti, D. Babbucci, C. Tamburelli, A. Vannucchi del Dip.to di Scienze Fisiche della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Siena, M. Baglione, V. D'Intinosante della Prevenzione Sismica - Settore Sismica della Regione Toscana e N. Cenni del Dip.to di Geoscienze dell'Università di Padova, aprile 2018
Valutazione del rischio sismico a scala comunale (livello 1-2)
Uno studio elaborato dal Settore Sismica della Regione Toscana, frutto del lavoro di anni per la valutazione del rischio sismico finalizzato alla finalizzato alla pianificazione territoriale, presentato ad un convegno nel settembre 2019 a Firenze, è illustrato nel documento che rappresenta la metodologia di tipo speditivo e sintetico. Per ciascuna area omogenea, che nel caso dei dati elaborati si tratta delle sezioni di censimento Istat , sono definite le classi di pericolosità, vulnerabilità, esposizione sismica e conseguentemente è stata definita una classe di rischio sismico.
Il presente documento, primo caso in Italia, è stato recepito quale riferimento per la valutazione del rischio sismico a scala territoriali e contenuto nel Regolamento n. 5/R del 30.01.2020 che disciplina le indagini geologiche, idrogeologiche e sismiche, nell'allegato tecnico approvato con delibere di Grt n. 29 e 31 del 2020.
Valutazione del rischio sismico a scala regionale (livello 0)
Il Documento Conoscitivo del Rischio Sismico approvato con delibera di Grt n. 121/2016 (DCRS2016), ha introdotto, per la prima volta in Italia, la valutazione del rischio sismico attraverso una metodologia speditiva e sintetica che si basa sulla definizione delle classi di rischio sismico per ciascuna area di riferimento, in questo caso ciascun comune, utilizzando indicatori semiquantitativi di pericolosità, vulnerabilità ed esposizione sismica.
Il documento rappresenta la metodologia applicata per la valutazione del rischio sismico a scala territoriale, a seguito di uno studio sperimentale condotto dal 2015 al 2018 a cura del Settore Sismica - Prevenzione Sismica della Regione Toscana.
La Microzonazione Sismica di Terzo Livello: l'esempio di Fivizzano (MS)
L'articolo intende descrivere in forma riassunta lo studio di Microzonazione sismica di terzo livello (definita MS3) del centro abitato di Fivizzano (MS).
Lo studio, a partire dalle indagini conoscitive sul terreno effettuate dal 2001 nell'ambito del Programma VEL, è stato realizzato con metodologie e procedure approfondite, finalizzate alla redazione di cartografie di Microzonazione Sismica di livello 3, secondo i dettami degli Indirizzi e Criteri di Microzonazione Sismica, di seguito ICMS, approvati dalla Conferenza delle Regioni in data 13 novembre 2008, i quali hanno il merito di aver omogeneizzato le metodologie di studio e le procedure, creando un modus operandi condiviso nel panorama nazionale di settore.
Per l'elevata mole di dati/indagini a disposizione, per le metodologie innovative e sperimentali utilizzate e per il dettaglio a cui si è giunti, lo studio di MS di Fivizzano può essere considerato un "modello pilota" da poter seguire anche per la realizzazione di studi analoghi nel panorama nazionale.
In generale la realizzazione di una studio di MS può essere affrontata tramite 3 diversi livelli di approfondimento che vengono dettati dalle finalità, dalle necessità intrinseche del sito e dei livelli di pericolosità.
Articolo a cura di geol. geol. Vittorio D'Intinosante, Massimo Baglione, ing. Franco Gallori - pubblicato sul portale web "inGENIO" n. 47 (testata di riferimento per il professionista tecnico), ottobre 2016
Rischio sismico in Italia: analisi e prospettive per una prevenzione efficace in un Paese fragile
Articoli interessanti sul Rischio Sismico in Italia, pubblicati nel periodico trimestrale della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA), suppl. al numero 1/2018, a cura di Antonello Fiore e Vincent Ottaviani.
Si suggerisce in particolare l'articolo a pagina 152 "Il rischio sismico in Toscana e la microzonazione sismica" autori il Dott. Massimo Baglione, Dott. VIttorio D'Intinosante e Dott. Pierangelo Fabbroni del Settore Sismca della Regione Toscana
La pericolosità sismica regionale
Pubblicazione del quadro conoscitivo della Pericolosità sismica della Toscana e alla presentazione dei risultati raggiunti nell'ultimo triennio in occasione del convegno che si è svolto a Firenze il 12 giugno 2014. I più autorevoli esperti in materia della Comunità scientifica nazionale presentano una sintesi delle conoscenze fino ad oggi acquisite evidenziando metodologie, aspetti rilevanti ed eventuali criticità, sulla base dei dati che riguardano il 50% circa del territorio regionale nei quali si dispone di indagini e studi di microzonazione sismica certificati o in fase di realizzazione. giugno 2014
La valutazione della pericolosità sismica locale nell'ambito della Normativa Sismica Regionale
Nel numero 105 del maggio 2018 si sottolinea a pagina 8 un articolo del Dott. Geol. Massimo Baglione del Settore Sismica della Regione Toscana.
Strumenti di consultazione web e banche dati geografiche per la microzonazione sismica regionale e per la progettazione edilizia
Articolo a cura di geol. Massimo Baglione, geol. Vittorio D'Intinosante, geol. Pierangelo Fabbroni - pubblicato sulla rivista "Il Geologo" n. 93 (periodico dell'Ordine dei Geologi della Toscana), dicembre 2013
Istruzioni tecniche per l'interpretazione ed il rilievo per macroelementi del danno e della vulnerabilità sismica delle chiese
Il presente studio si propone di descrivere le diverse parti che costituiscono gli elementi strutturali e che occorre osservare per trarre indicazioni sulla vulnerabilità sismica delle chiese.
Le direttive regionali per gli interventi di riparazione danni e miglioramento sismico delle chiese hanno tenuto conto della metodologia di indagine, dell'approccio diagnostico e critico, per ipotizzare le possibili attivazioni dei danni presenti o futuri a seguito di terremoti ed i "meccanismi di danno" ricorrenti in tale tipologia di strutture.
Sono illustrati 10 esempi di edifici di culto danneggiati dall'evento sismico del 26 novembre 2001 in Provincia di Arezzo, a cui è stata applicata la metodologia descritta.
Assetto tettonico e potenzialità sismogenetica dell'Appennino Tosco-Emiliano-Romagnolo e Val Padana
Il presente studio descrive una valutazione alternativa della pericolosità nella Regione Toscana (limitatamente all'area appenninica) e nella Regione Emilia-Romagna, realizzata nell'ambito di una collaborazione tra l'Università di Siena e le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna. Il risultato finale dello studio effettuato consiste in una carta di intensità massime attese per i comuni della Regione. Tali risultati evidentemente potranno essere utilizzati per definire criteri di priorità per interventi di prevenzione sismica e per orientare i necessari finanziamenti in un'ottica di ottimizzazione delle risorse economiche a disposizione.
Lo scopo principale di questa pubblicazione è spiegare in modo chiaro ed esauriente la metodologia adottata e i motivi per cui i risultati ottenuti si possono considerare più realistici rispetto alle stime precedenti. Questo tipo di indagine è già stato utilizzato per aggiornare la stima della pericolosità sismica nella Regione Toscana, come descritto in due pubblicazioni edite dalla Regione in oggetto (vedi riferimenti di seguito). Lo studio descritto in questa pubblicazione ha beneficiato dell'utilizzo di una vasta mole di dati geodetici acquisiti da stazioni GPS permanenti, resi gentilmente disponibili da una serie di Organizzazioni.
Potenzialità sismica della Toscana e definizione di criteri di priorità di interventi di prevenzione
Tale studio si basa sul concetto che la storia sismica conosciuta non può essere considerata un campione rappresentativo dell'attività sismica futura, in quanto i terremoti di cui abbiamo notizia sono solo una piccola parte di quelli avvenuti. Su tale assunto si basa il criterio adottato nello studio per la stima della pericolosità, non basato su procedure statistiche, ma sulla conoscenza oggettiva dei processi in atto. Il risultato di tali analisi, contenuto nella pubblicazione, è rappresentato dalla mappa delle intensità massime attese per ogni comune della Toscana.
Tali risultati evidentemente potranno essere utilizzati per definire criteri di priorità per interventi di prevenzione sismica e per orientare i necessari finanziamenti in un'ottica di ottimizzazione delle risorse economiche a disposizione.
Sismotettonica dell'Appennino settentrionale: implicazioni per la pericolosità sismica della Toscana
Stimare la potenzialità sismica del territorio è fondamentale per poter stabilire le misure adeguate da adottare per la costruzione dei nuovi edifici e per la messa in sicurezza degli edifici già esistenti.
Questo studio giunge a delineare una suddivisione del territorio regionale in tre fasce sismiche, caratterizzate da diversi livelli di attività.
La prima e più pericolosa fascia corrisponde alla zona della catena appenninica e comprende le zone sismiche dell'Alta Valtiberina, del Casentino, del Mugello, della Garfagnana e della Lunigiana.
Regione Toscana ed il Dipartimento di Scienze della terra dell'Università di Siena collaborano per aggiornare ed approfondire le conoscenze sull'assetto sismotettonico dell'Appennino settentrionale.
Tali conoscenze permettono di elaborare stime più attendibili della pericolosità e di riconoscere le zone più esposte a rischi determinati da forti scosse.
Evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo: Attività della Regione Toscana per la microzonazione sismica della conca Aquilana
Articolo a cura di geol. Massimo Baglione, geol. Vittorio D'Intinosante, geol. Pierangelo Fabbroni, geol. Francesco Vannini - 2010 pubblicato sulla rivista "Il Geologo" n. 80, giugno 2010 (periodico dell'O.G.T.)
Il rischio sismico nelle aree produttive
Nell'ambito del Programma DOCUP in Toscana negli anni 2000-2006 e la misura 2.8.3 riduzione del rischio delle aree produttive sono state avviate una serie di indagini sugli edifici industriali e sui terreni.
Tale programma è stato avviato in 44 comuni del Livornese, del Senese, dell'Amiata (provincia di Siena e Grosseto), del Mugello, del Casentino e Valtiberina, della Garfagnana, della Lunigiana e nei comuni di Massa, Carrara e Montignoso.
L'obiettivo è di acquisire per tutte le zone produttive comunali previste dai progetti d'area, informazioni per la realizzazione di banche dati sulla vulnerabilità degli edifici produttivi e sugli effetti locali dei terreni, delle aree oggetto di indagine.
Scenari di danno
Il presente lavoro è finalizzato alla definizione di uno scenario di danno ai fini della pianificazione di emergenza per la Protezione Civile per l'area della Garfagnana e Lunigiana.
I risultati fanno riferimento ai dati raccolti nel corso degli anni '90, pubblicati e presentati agli Enti locali il 10 marzo 2003 dalla Regione Toscana.
Rapporto, Tavole e Tabelle relative alle vittime e ai danni in Provincia di Lucca e Massa Carrara.