Occupazione femminile e welfare aziendale

Presentato il bando da 7 milioni di euro

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La Toscana punta sulla diffusione di piani di welfare aziendale per rafforzare la promozione della parità di genere e dell’occupazione femminile. Attraverso il Fondo sociale europeo plus 2021/2027, mette in campo due azioni coordinate rivolte a datrici e datori di lavoro: un bando da oltre 7 milioni e mezzo fino al 2025, inserito tra le operazioni di importanza strategica del Pr Fse+, e il progetto Vita Lavoro Toscana, intervento di comunicazione e animazione territoriale, che si svilupperà su tutto il territorio regionale. 

L’obiettivo è incoraggiare l’introduzione di soluzioni innovative di welfare per la conciliazione vita-lavoro all’interno dei contesti aziendali in modo da contribuire a una più equa redistribuzione del carico di cura all’interno della coppia, favorire la presenza delle donne in azienda, e le loro opportunità di carriera, sostenendo misure dirette sia a lavoratrici sia a lavoratori working carers, ovvero persone che pur lavorando assistono familiari bisognosi di cure. In particolare, il bando sosterrà piani che prevedono misure di welfare a supporto dell’organizzazione familiare: dalla flessibilità oraria e organizzativa ai servizi per la cura o l’assistenza di figli, anziani, familiari non autosufficienti.

Il bando, già aperto da alcune settimane, ha una dotazione finanziaria di 7 milioni e 571 mila euro per il triennio 2023-2025, e sosterrà piani di welfare per la conciliazione vita-lavoro elaborati dalle imprese toscane fino a un tetto massimo di 25 mila euro.

Potranno accedere ai contributi imprese, enti, associazioni, liberi professionisti e in generale tutte le datrici e tutti i datori di lavoro con almeno una/un dipendente e con sede legale e/o unità operativa interessata dal piano di welfare, localizzata in Toscana.

Le misure oggetto dei piani sono destinate a donne e uomini, lavoratrici e lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o a tempo determinato, con contratto di somministrazione, con contratto di apprendistato, soci di cooperative, collaboratrici e collaboratori coordinati e continuativi, tirocinanti, ad esclusione dei membri di consigli di amministrazione che non svolgono attività lavorativa nell’impresa e titolari di impresa.

I progetti potranno richiedere il finanziamento di 3 tipologie di azioni: la definizione del Piano di welfare di conciliazione, alla luce delle caratteristiche e delle necessità espresse dalle lavoratrici e lavoratori; l’attuazione delle misure previste dal Piano, che potranno prevedere misure di flessibilità oraria e/o organizzativa, servizi di welfare di conciliazione per la cura o l’assistenza ad anziani o familiari non autosufficienti o per l’educazione e istruzione dei figli o a supporto dell’organizzazione familiare, anche in forma indiretta attraverso un “credito welfare” (buoni acquisto, rimborso spese, etc.); i finanziamenti, infine, potranno essere concessi anche per la costituzione di una rete di welfare territoriale o inter-aziendale tra piccole e medie imprese.

Fonte ToscanaNotizie
 

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Aggiornato al:
13.02.2024
Article ID:
189747611