L'eolico, il mini eolico, il micro eolico, l'eolico off shore
Un generatore eolico sia ad asse verticale che orizzontale richiede una velocità minima del vento (cut-in) di 3-5 m/s ed eroga la potenza di progetto ad una velocità del vento di 12-14 m/s. Ad elevate velocità (20-25 m/s, velocità di cut-off) l'aerogeneratore viene bloccato dal sistema frenante per ragioni di sicurezza.
Il bloccaggio può avvenire con veri e propri freni che bloccano il rotore, o con metodi che si basano sul fenomeno dello stallo e "nascondono le pale al vento".
I giri al minuto dell'aerogeneratore sono molto variabili come lo è la velocità del vento; ma la frequenza di rete deve essere costante a 50 hertz, perciò i rotori vengono collegati a una serie di inverter prima di immettere l'energia in rete.
La cinematica del generatore eolico è caratterizzata da bassi attriti, assenza di surriscaldamento e di un sistema di refrigeranti (olio ed acqua) e un costo di manutenzione pressoché nullo.
Esistono generatori di energia eolica della più svariata forma e dimensione; per gli aerogeneratori di grande taglia la tecnologia ad oggi dominante è quella dell'aerogeneratore ad asse orizzontale in particolare tripala, con eliche che si orientano in direzione del vento.
La dimensione massima degli aerogeneratori tripala è in crescita costante con potenze nominali, per le turbine più grandi, che si avvicinano alla soglia dei 10 MW.
Il gigantismo degli aerogeneratori aumenta l'impatto visivo degli stessi, il ché può rappresentare un problema in siti di particolare pregio storico; comporta però anche effetti energetici importanti: infatti la velocità del vento (e ancor più l'energia potenziale dello stesso) aumenta allontanandosi dal suolo; inoltre la potenza dell'aerogeneratore varia proporzionalmente al quadrato della lunghezza della pala. Da questo deriva che un aerogeneratore di dimensioni doppie rispetto ad un altro, in condizioni standard, non si ritrova con una potenza doppia ma enormemente superiore; a puro titolo esemplificativo: aerogeneratore diametro rotore da 126 m - potenza nominale 7MW (E-126), aerogeneratore diametro rotore da 66 m - potenza nominale 1,65 MW (V-66).
I grandi parchi eolici possono in taluni casi costituire un problema per l'avifauna, in particolare quella migratoria. Al riguardo esistono sul mercato sia sistemi per tenere lontani gli uccelli (dissuasori) sia appositi radar/sistemi di rilevamento che arrestano le pale in presenza di stormi.
Un altro impatto tipico dei grandi parchi eolici è il rumore creato dal rotore mosso dal vento. Solitamente però la localizzazione di questi impianti (rilievi, zone costiere, mare territoriale) coincide con densità abitative basse o nulle, riducendo considerevolmente la rilevanza di tale impatto.
I principali produttori mondiali di aerogeneratori sono tedeschi e danesi: Vestas, Enercon, Siemens, Gamesa Eolica, GE Wind. Ma anche in questo settore si stanno affacciando sul mercato internazionale le aziende cinesi.
Mini eolico
Piccolo eolico, o minieolico, è considerata la produzione di energia elettrica da fonte eolica realizzata con l'utilizzo di generatori di altezza inferiore a 30 metri.
Gli aerogeneratori possono essere al servizio di una utenza isolata non collegata alla rete elettrica o connessi sia per auto-produzione in scambio che per fornitura di energia alla rete. La differenza con il grande eolico risiede oltre che nella dimensione delle macchine nella possibilità di operare economicamente con regimi di vento inferiori a quelli richiesti dalle grandi macchine industriali.
Microeolico
Per microeolico si intendono impianti portatili, capaci di fornire anche meno di 1 kW a strutture come camper, cucine ed ospedali da campo, server e router wireless per computer portatili in spiagge o campeggi, barche a vela o yacht, ecc. Questa piccola quantità di potenza è sufficiente a fornire potenza a qualche lampada fluorescente, a frigoriferi ecologici, laptop, ma non ad alimentare resistenze elettriche di forni, scaldabagni o lavatrici.
Eolico off shore
Con l'espressione eolico off-shore si intendono gli impianti installati ad alcune miglia dalla costa di mari o laghi, per meglio utilizzare la costante e considerevole esposizione ai venti di queste zone. La dimensione delle aree marine permette poi la realizzazione di parchi eolici composti da decine a centinaia di aerogeneratori.
I costi dell'off-shore sono però superiori all'eolico on-shore: per profondità del mare fino a 20/30 metri si possono utilizzare tecnologie di fondazione in mare già rodate, per profondità superiori sono allo studio vari prototipi che prevedono turbine galleggianti ancorate al fondale marino.
Nel Mare del Nord che ha fondali bassi sono in fase di realizzazione Parchi eolici con centinaia di aerogeneratori: a puro titolo esemplificativo si citano "London Array", vicino all'estuario del Tamigi (potenza circa 1000 MW) o "BARD Offshore 1" di fronte alle coste tedesche e danesi (potenza circa 400 MW).
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