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La ricerca toscana in "pole" per la corsa ai fondi europei

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Buone notizie dall'ultima seduta della Conferenza regionale per la ricerca e l'innovazione, l'organo creato dalla Regione per favorire il progresso della ricerca di eccellenza, promuovere lo sviluppo sperimentale e la ricerca industriale e favorire la qualificazione dei ricercatori.
In autunno uscirà il bando del Miur e della Regione, figlio dell'accordo di programma firmato il mese scorso, a sostegno dei progetti di ricerca congiunta università-imprese: le risorse disponibili sono oltre 51 milioni di euro, 21,4 dei quali li mette la Regione.

Il bando sarà aperto a progetti nel campo delle nuove tecnologie nel settore energetico (in particolare per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili: sistemi geotermici integrati, smart grids, sistemi di accumulo energetico, solo per fare alcuni esempi) e nel campo delle tecnologie per optoelettronica, fotonica, telecomunicazioni, cioè reti ad alta velocità, tecnologie per la sicurezza, applicazioni per il controllo dell'ambiente e della mobilità, tecnologie dell'informazione e della comunicazione, robotica. Sarà un bando importante anche perché farà un po' da "ponte" – per gli organismi di ricerca come per le imprese – tra la programmazione dei fondi strutturali 2007-2013 e quella 2014-2020.

L'altra buona notizia sono le prospettive che possono aprire le relazioni europee del nostro sistema della ricerca. L'anno scorso la Toscana ha presentato cinque proposte tematiche in vista di "Horizon 2020", il programma per rilanciare la crescita, l'innovazione e la competitivà europee attraverso la ricerca. Ne sono state selezionate ben quattro – e teniamo presente che, in totale, erano arrivate 550 proposte da tutta Europa e ne sono passate soltanto 135.

Le nostre proposte riguardano la creazione di un'infrastruttura europa per la robotica umanoide (coordinatori della proposta sono le Università di Siena e di Pisa e la Scuola Sant'Anna), di un laboratorio sui big data e il social data mining (Cnr Pisa e Università di Pisa), di un'infastruttura europea per l'agricoltura sostenibile (Università di Firenze), la ricerca sulla fotonica del silicio (Sant'Anna e Cnit) e un progetto integrato per la ricerca europa sui Beni culturali e in particolare il Cultural Heritage (Cnr di Firenze e Università di Firenze).

La ricerca toscana, insomma, non è ferma. Né a casa né in Europa.

 

 

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12.06.2013
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1058332