In 8.000 dalle scuole della Toscana per gridare 'sì alla pace'

Saranno più di 8.000 gli studenti e gli insegnanti, provenienti da oltre 100 scuole superiori della Toscana, che parteciperanno domani al IX meeting sui diritti umani. Per trasportarli a Firenze, Trenitalia, Ataf e le altre compagnie regionali di trasporto hanno organizzato corse e vetture speciali fino alla stazione di Campo di Marte o al parcheggio di viale Paoli, davanti al 'Mandela Forum': è qui, infatti, che a partire dalle 10.00, con i saluti di benvenuto del presidente della Regione Claudio Martini, si svolgerà il tradizionale appuntamento che la Regione Toscana organizza fin dal 1997 in occasione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e che quest'anno avrà per tema 'Nel tempo della guerra la pace come diritto". In treno, a bordo dei convogli linea o di uno dei 6 treni speciali messi a disposizione da Trenitalia (da Massa, Lucca, Pisa, Livorno, Montevarchi, Borgo San Lorenzo), arriveranno a Firenze circa 5.000 tra studenti e insegnanti delle scuole superiori. Articolata anche l'organizzazione degli autobus, che trasporteranno al meeting il resto dei partecipanti (circa 3.000 studenti e docenti). A Firenze, l'Ataf ha previsto alcune vetture speciali, ma la maggior parte degli studenti e degli insegnanti fiorentini attesi al meeting si sposterà con vetture di linea. A questi si aggiungeranno altri pullman organizzati da Comuni e società di trasporti delle 10 province toscane. Tra le province toscane la più rappresentata è Firenze con 2.100 tra studenti e insegnanti, seguita da Arezzo (1.040), Lucca (1.000), Massa-Carrara (960), Grosseto (930), Livorno (640), Siena (510), Pisa (465), Prato (400) e Pistoia (190).
Due le testimonianze forti nel corso dell'evento che sarà coordinato dal giornalista Gad Lerner: in apertura, subito dopo i saluti delle autorità, prenderà la parola Seiko Ikeda sopravvissuta e testimone dell'esplosione nucleare di Hiroschima. Aveva 13 anni, quel 6 agosto 1945, e frequentava la seconda media quando"Little Boy" venne sganciata provocando almeno 150 mila vittime. Seiko ebbe fortuna e in questo sessantesimo gira il mondo per testimoniare l'orrore, ma anche purtroppo l'attualità, di quell'evento.
A fine mattina verrà consegnata la medaglia d'argento a Ismail Muhammad Khatib, cittadino palestinese che ha deciso di donare a bambini israeliani gli organi del figlio Ahmed di 11 anni, ucciso a Jenin da soldati israeliani il 6 novembre scorso: il piccolo giocava con una pistola finta e i soldati, scambiandola per un'arma autentica, gli spararono da circa 130 metri. Dopo tre giorni di coma, il padre ha deciso di donare gli organi a bambini israeliani come concreto segno di pace e di speranza.
Fra queste testimonianze il programma prevede numerosi altri interventi: Sheila Sisulu responsabile del programma alimentare mondiale ed ex ambasciatore del Sud Africa negli Stati Uniti, i professori Gustavo Zagrebelsky e Antonio Cassese su "Pace come diritto", il generale Fabio Mini e il prof. Andrea De Guttry su "Fare pace nel tempo di guerra", Chiara Bonaiuti sul "mercato delle armi", don Virgilio Colmegna sul futuro del "movimento per la pace", Lisa Clark sulle "guerre dimenticate" in Africa, Manuela Dviri Vitali Norsa, giornalista israeliana e Ahmed Kathrada, amico di Nelson Mandela su "pace e perdono". Intermezzi musicali con Carlo Nicoletti e Banda Improvvisa e partecipazione straordinaria di Alessandro Benvenuti.

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Aggiornato al:
07.02.2013
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547882