Facilitatori GRC per i servizi sanitari dentro le carceri toscane
Facilitatori GRC per i servizi sanitari dentro le carceri toscane
Come indicato nella Delibera 967 del 14/11/2011, anche i servizi sanitari collocati all'interno delle carceri toscane fanno parte delle Aziende sanitarie territoriali, è necessario che la gestione del rischio clinico venga sviluppata anche in tali contesti, tenendo conto delle specificità e delle risorse disponibili nel settore dell'assistenza sanitaria carceraria, seguendo le 4 linee di indirizzo che negli anni il Centro GRC ha sviluppato e condiviso con le Aziende sanitarie toscane:
1. l'organizzazione per la gestione del rischio clinico,
2. il sistema di gestione del rischio clinico,
3. le buone pratiche per la sicurezza dei pazienti,
4. la formazione degli operatori sanitari sulla gestione del rischio.
1. L'organizzazione per la gestione del rischio clinico prevede l'individuazione e la nomina delle figure professionali responsabili delle attività di gestione del rischio clinico a livello di Azienda sanitaria e struttura operativa. Per quanto attiene ai servizi sanitari delle carceri , si ritiene che, ai sensi della delibera della Giunta regionale (DGR) 1387/2004, sia necessario che le Aziende sanitarie nominino uno o più facilitatori GRC e che questo venga coinvolto nel gruppo di lavoro aziendale. Il ruolo di facilitatore GRC può essere ricoperto da medici o infermieri dei servizi sanitari delle carceri ed è la figura che ha il compito di promuovere la segnalazione e analisi dei near miss e degli eventi avversi, nonché di sostenere l'applicazione delle azioni di prevenzione del rischio clinico.
2. Il sistema di gestione del rischio clinico comprende gli strumenti operativi ed i flussi informativi per la sistematica identificazione, analisi e prevenzione del rischio clinico. In particolare, all'interno di ogni servizio sanitario carcerario deve essere previsto un sistema di segnalazione e analisi degli eventi avversi e near miss (Reporting and Learning System, RLS), con la partecipazione di tutti gli operatori sanitari al fine di favorire l'apprendimento dagli errori e la prevenzione dei rischi per i pazienti. Per abilitare gli operatori a partecipare attivamente al RLS è prevista specifica formazione.
3. Le buone pratiche per la sicurezza dei pazienti sono aggregati di strumenti operativi per prevenire rischi specifici correlati ad una specialità (ad esempio psichiatria o chirurgia) o ad una tipologia di rischio target (ad esempio infezioni ospedaliere o errori da farmaco). Lo sviluppo e l'applicazione delle buone pratiche è regolato dalle delibere di Giunta regionale 267 e 704 del 2007 e successive integrazioni. Si ritiene che anche nei servizi sanitari carcerari le buone pratiche essenziali, che sono state integrate nell'accreditamento istituzionale, ai sensi del Decreto del Presidente della Giunta Regionale 61R/2010, debbano essere applicate così come previsto dalle relative schede tecniche.
4. La Formazione degli operatori alla gestione del rischio clinico dovrebbe innanzitutto prevedere la formazione di base dei facilitatori e degli operatori sanitari per avviare il RLS, così come previsto dalla DGR 302/2005. In secondo luogo è necessario che accompagni l'introduzione del sistema di gestione del rischio clinico e delle buone pratiche per la sicurezza dei pazienti, in modo tale da armonizzare quanto possibile la preparazione degli operatori sanitari delle carceri con i colleghi delle Aziende sanitarie. E' necessario che, a questo proposito, le Aziende prevedano una serie di corsi specificamente dedicate a questi operatori per favorire l'applicazione delle sopra citate raccomandazioni e buone pratiche. Al contempo è opportuno che agli operatori dei servizi sanitari carcerari venga offerta la possibilità di partecipare alle iniziative formative aziendali in materia di gestione del rischio clinico e sicurezza dei pazienti.
OBIETTIVO GENERALE:
Preparare i partecipanti ad assumere il ruolo di Facilitatore nel sistema aziendale e regionale di Gestione del Rischio Clinico, per la propria struttura di appartenenza.
OBIETTIVI SPECIFICI:
Funzioni:
• organizzare e coordinare gli audit clinici e l'analisi degli eventi avversi mediante l'applicazione di metodologie e tecniche per l'identificazione degli errori e delle soluzioni organizzative;
• promuovere la diffusione della cultura della sicurezza fra gli operatori;
• supervisionare dal punto di vista operativo i processi di gestione dei rischi;
• ruolo attivo nella creazione e mantenimento di un network di referenti esperti per la promozione della sicurezza del paziente.
Competenze:
• Capacità di applicazione dei metodi di analisi del lavoro e degli incidenti.
• Capacità di coordinamento dei gruppi.
• Capacità di analisi organizzativa.
Prestazioni:
• Corretta applicazione delle metodologie di analisi e di organizzazione di un Audit GRC • Stesura di un Alert Report contenente indicazioni sui rischi individuati, le relative criticità di sistema e le possibili soluzioni.
MODALITÀ FORMATIVA:
1a fase: 2 giornate residenziali in full-immersion, full time a Firenze
- formazione diretta agli operatori indicati dalle Aziende – circa 30 operatori tra medici ed infermieri.
2a fase: 20h FAD
- basi teorico-metodologiche per il maggior numero possibile di operatori della rete sanità in carcere.
3a fase: sperimentazione sul campo con eventuale tutoraggio
- utilizzo strumenti della GRC.
4a fase: follow-up a distanza a Firenze
- evento seminariale per presentazione risultati del progetto Riferimenti normativi:
• DGR 441 del 30.05.2011 «Qualità della salute dei cittadini detenuti. Linee d'intervento prioritarie biennio 2011-2012»
• DGR 967 del 14.11.2011 «Percorso di gestione del rischio clinico all'interno dei servizi sanitari delle carceri toscane» e «Linee di indirizzo per la sicurezza dei pazienti nei servizi sanitari carcerari»
• Sistema RLS (DGR 1387/2004 e 101/2009)
• Aggregati di strumenti operativi per prevenire rischi specifici (Del. 267 e 704 del 2007 e successive) – Buone Pratiche
• Delibera del piano di formazione. Gestione del Rischio Clinico e Sicurezza del Paziente.
Collaborazione con le professioni mediche e azioni di supporto (D.G.R. n. 302 del 21/02/2005 «formazione facilitatori e CRM»)
• DGR 1233 del 27.11.2011
«Formazione professionale: progettazione e organizzazione eventi formativi destinati ai detenuti, al personale sanitario, al personale penitenziario»
Referenti
Coordinatore scientifico: Riccardo Tartaglia
riccardo.tartaglia@regione.toscana.it
Responsabile tecnico: Tommaso Bellandi
bellandit@aou-careggi.toscana.it
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Aggiornato al:
11.04.2013
Article ID:
602646