Salute
4 maggio 2012
14:56

Scaramuccia in visita al Centro clinico del carcere Don Bosco di Pisa

PISA - "Questo Centro clinico stato individuato tra i Centri diagnostici terapeutici definiti "necessari e insopprimibili" a livello nazionale. E un riconoscimento importante venuto anche dal Ministero di Giustizia, che ha espresso apprezzamento per questa iniziativa, che valorizza una struttura di particolare rilievo per l'amministrazione penitenziaria. Sono fiera che in Toscana ci siano esperienze di questo tipo, che contribuiscono concretamente a migliorare l'assistenza sanitaria all'interno delle mura del carcere". L'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha visitato oggi il Cdt (Centro diagnostico terapeutico) della Casa circondariale Don Bosco di Pisa, accompagnata dal direttore generale della Asl 5 di Pisa Rocco Damone, dal direttore del carcere Fabio Prestipino, dall'ispettore del Prap (Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria) Massimo Mollacchi, e dal commissario Pietro Masciullo, comandante pro-tempore del commissariato di Pisa.

Il Centro diagnostico terapeutico del Don Bosco di Pisa supera una logica e una competenza limitate al territorio regionale e fornisce prestazioni specialistiche a detenuti che provengono dall'intero territorio nazionale. Nel 2010, su 185 pazienti curati nel Centro, solo 31 erano toscani, gli altri 154 venivano da tutte le altre regioni.

Classificato dall'accordo Stato-Regioni tra i i Centri "necessari e insopprimibili" (gli altri sono a Milano, Parma, Roma e Napoli), quello del Don Bosco l'unico Cdt a fornire prestazioni di chirurgia di media complessit nelle branche di chirurgia generale, otorinolaringoiatria, urologia, ortopedia. Nel 2011 ha fornito 643 prestazioni di chirurgia, 1.320 di psichiatria, 373 di otorinolaringoiatria, 724 di odontoiatria, 352 di cardiologia, 193 di infettivologia, oltre a molte altre. Ha effettuato 2.144 rx tradizionali, 390 Tac, 796 ecografie.

Nel marzo scorso la giunta regionale ha approvato, con un finanziamento di 35.000, un progetto della Asl 5 per il miglioramento dell'assistenza sanitaria nel Cdt del Don Bosco. Obiettivo, migliorare la qualit di degenza e assistenza, aumentare il numero di ricoveri e interventi chirurgici, ridurre i tempi di ricovero, ottimizzare il turn over sui posti-letto.

"La salute un diritto di tutti - il commento dell'assessore Scaramuccia - Liberi cittadini e detenuti sono uguali davanti alla malattia e hanno diritto ad avere le stesse opportunit e prestazioni sanitarie. Il progetto che stiamo attuando all'interno del carcere Don Bosco dar maggiore concretezza a questo diritto".

Il nuovo assetto del Cdt prevede 32 posti-letto per la sezione maschile e 7 per quella femminile e altri 17 posti-letto nella decharge room, una zona a bassa assistenza sanitaria dove possano essere ospitati i pazienti gi dimessi (che consentir , nell'attesa della traduzione dei dimessi) di migliorare il turn over sui posti-letto). Questi i caratteri sostanziali della riorganizzazione: revisione delle procedure di accesso al centro; informatizzazione del sistema di accettazione dei pazienti; riorganizzazione delle stanze di degenza per acuti; creazione di una decharge room per i pazienti dimessi; la sostituzione della Tac attuale; installazione della nuova colonna laparoscopica (che consentir di effettuare un maggior numero di interventi chirurgici); attivazione del Ris-Pacs (il sistema digitalizzato di trasmissione degli esami radiografici) per la radiologia tradizionale; distribuzione della nuova carta dei servizi a tutti i detenuti ricoverati nel Cdt; sperimentazione di un sistema di telemedicina per le urgenze cardiologiche.