Sviluppo sostenibile
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Patto dei Sindaci
Patto dei Sindaci

La consapevolezza del ruolo che le città possono svolgere nella traduzione sul piano operativo dei principi dello sviluppo sostenibile è da diversi anni una costante nelle politiche europee e l'estratto che riportiamo dalla Com(2012)4701 "SMART CITIES AND COMMUNITIES - EUROPEAN INNOVATION PARTNERSHIP" (SCC) ne è un recente esempio:
"L'UE ha sviluppato una visione europea condivisa dello sviluppo urbano e territoriale sostenibile. Le città europee devono essere luoghi di avanzato progresso sociale e di riqualificazione ambientale, così come luoghi di attrazione e motori della crescita economica basata su un approccio olistico integrato in cui tutti gli aspetti della sostenibilità sono presi in considerazione. La SCC dovrebbe dare un contributo fondamentale a tale più ampia agenda politica europea".
D'altro canto i comuni hanno perfezionato una fornitissima cassetta degli attrezzi per rispondere localmente alle sollecitazioni derivanti dalle grandi sfide globali: tra gli strumenti più innovativi ed interessanti vi è senz'altro il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors). L'iniziativa è stata lanciata nel 2008 dalla Commissione Europea al fine di coinvolgere le autorità locali nel raggiungimento degli obiettivi fissati dal Pacchetto Clima ed Energia, meglio conosciuto con la sigla 20-20-20 (ridurre le emissioni di gas serra del 20%, aumentare del 20% la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili, migliorare l'efficienza energetica del 20% entro il 2020).
Le amministrazioni che volontariamente aderiscono al Patto, attraverso una fase di analisi delle emissioni di CO2 che interessano il territorio comunale, devono elaborare obiettivi di riduzione delle stesse - almeno del 20% entro il 2020 – attraverso un Piano di Azione per l'Energia Sostenibile (PAES) che può contenere progetti e iniziative di diverso tipo e riguardanti diversi ambiti e settori. Si tratta di applicare un vero e proprio modello di governance sostenibile che può rappresentare anche un'ottima occasione per orientare le economie locali nel solco dell'innovazione e della green economy. Nell'applicazione concreta della realtà italiana le misure contenute nei PAES hanno riguardato una vasta gamma di interventi: dall'efficientamento dell'illuminazione pubblica, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, dal miglioramento della mobilità urbana, all'adozione di sistemi di gestione dell'energia fino ad investire aree dell'azione pubblica meno scontate e che rappresentano vere e proprie frontiere dell'eco-innovazione come l'edilizia sostenibile, l'info-mobility o addirittura le forniture di beni e servizi per orientare gli acquisti verso prodotti a minor intensità di carbonio.
La Regione Toscana ha riconosciuto il valore di questo strumento trasversale aderendo in qualità di "Coordinatore Territoriale" al Patto dei Sindaci con DGR n. 844 del 27/09/2010. In virtù delle evidenti analogie con i percorsi di Agenda 21 Locale (identità di approccio esplicitata nelle premesse del Patto) l'iniziativa di promozione della Regione si esplica attraverso le attività della Rete A21L della Toscana, al cui coordinamento provvede la Provincia (Città Metropolitana) di Firenze.
Le iniziative di animazione svolte sul territorio, i documenti realizzati e le attività sperimentali portate a termine in questi anni sul tema delle politiche locali di riduzione dei gas climalteranti/Patto dei Sindaci sono disponibili sulle pagine web della Rete A21L della Toscana appena citata e della Rete di Regioni CARTESIO.
Il successo ottenuto con il Patto dei Sindaci ha convinto la Commissione Europea a proseguire nel coinvolgimento degli enti locali per realizzare gli obiettivi di sostenibilità: nel marzo del 2014 é decollata Mayors Adapt, l'iniziativa del Patto dei Sindaci per l'adattamento ai cambiamenti climatici.