Resoconto rilevamento dati su attività estrattive di cave e torbiere

Sintesi delle comunicazioni effettuate dagli uffici comunali preposti al rilascio delle autorizzazioni alla coltivazione delle cave e delle torbiere
GENERICO
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Le tabelle ed i grafici consultabili più sotto, sono la sintesi delle comunicazioni effettuate dagli uffici comunali preposti al rilascio delle autorizzazioni alla coltivazione delle cave e delle torbiere.

La nuova Legge regionale 25 marzo 2015, n. 35, in continuità con la L.r. 78/1998, classifica i materiali di cava in due settori in funzione della loro destinazione d'uso:
- Materiali per usi industriali e per costruzioni;
- Materiali per usi ornamentali.

I primi sono rappresentati dai leganti, quali il calcare ed il gesso, dalle argille per la produzione di laterizi e di terre cotte, dai refrattari industriali e dalle sabbie silicee. Appartengono agli inerti per costruzioni le sabbie, le ghiaie ed i pietrischi (calcare, le lave basalti), il quarzo e la quarzite o la serpentina, oltre a tutti quei materiali aventi caratteristiche di qualità inferiori ed impiegabili in vari modi nell'edilizia e nelle costruzioni.

I materiali per usi ornamentali sono rappresentati dai materiali da taglio – destinati alla produzione di blocchi, lastre e affini – e dai relativi derivati.

I materiali ornamentali estratti in Toscana sono prevalentemente costituiti dai marmi del comprensorio apuo-versiliese o della Montagnola Senese, dalle arenarie di Firenzuola, dai travertini di Rapolano e in minima parte anche dai graniti e dalle quarziti.

I derivati dei materiali da taglio sono rappresentati da quei materiali provenienti da cave classificate dai piani regionali nel settore ornamentale ma che non risultano essere idonei alla produzione di blocchi, lastre e affini. I derivati possono essere costituiti dagli sfridi della lavorazione in cava, dal materiale di scoperchiatura, dagli informi privi delle caratteristiche per poter essere tagliati e trasformati. Dall'estrazione dei blocchi si producono materiali residuali che possono comunque essere impiegati nell'industria chimica o nelle costruzioni e che rappresentano una voce importante nell'offerta dei materiali di cava e che sono impiegati come materiali del primo settore.

Ai fini della programmazione e del raggiungimento degli obiettivi di produzione sostenibile, vanno considerati anche i materiali assimilabili, cioè i residui derivanti da altre attività suscettibili di riutilizzo, primi fra tutti gli inerti derivanti da attività di costruzione e demolizione e gli scarti provenienti dall'industria o i residui delle lavorazioni industriali. Inoltre deve essere considerato anche l'apporto che può essere fornito dal materiale proveniente dagli interventi di regimazione idraulica, ma entrambe queste tipologie di materiale sono da considerarsi esterne al processo di monitoraggio qui presentato.

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Aggiornato al:
10.11.2017
Article ID:
66279