Obbiettivi

 

Ci sono almeno tre buone ragioni per decidere di mangiare sano, buono, toscano e per consumare prodotti locali e di stagione.
 
La prima, come abbiamo visto sopra, è strettamente legata alla salute. Imparare a mangiare bene, conviene. Lo dimostrano i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: gli stili di vita non salutari sono la causa principale delle malattie più diffuse.
Una alimentazione sbilanciata, il soprappeso e l'obesità, insieme alla sedentarietà e all'ipercolesterolemia sono tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie coronariche, gli accidenti cerebrovascolari, il diabete di tipo 2 ed alcuni tumori molto diffusi. Secondo l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, quasi un tumore su tre è attribuibile ad una non corretta alimentazione. Dei circa 40.000 decessi l'anno in Toscana per tutte le cause, 12.000 sono per tumori e 15.000 per malattie cardiovascolari. Se i toscani seguissero una dieta equilibrata, ogni anno nella nostra regione si potrebbero evitare circa 4.000 decessi per tumori e probabilmente altrettanti per malattie cardiovascolari. 
L'obesità, che in Toscana riguarda circa il 10% della popolazione, e le malattie indotte da cattiva alimentazione rappresentano un costo economico altissimo, stimato in oltre il 7% del totale dei costi della sanità. In Toscana più di 1 milione e 400mila persone si trovano a rischio di malattie cardiovascolari importanti per il sovrappeso o l'obesità. Modificare la proprie abitudini alimentari in accordo alle raccomandazioni nutrizionali della Piramide rappresenterebbe il fattore più importante nel migliorare la salute collettiva.
 
La seconda ragione è strettamente economica. Comprando dai produttori locali, e privilegiando l'acquisto diretto al mercato o tramite gruppi organizzati, si diminuisce il numero degli intermediari tra la produzione e il consumo, e di conseguenza si riducono i costi con un doppio vantaggio: per il produttore, a cui è garantita una remunerazione più equa, e per il consumatore, che può acquistare prodotti migliori pagandoli meno. L'idea di fondo del progetto "filiera corta" della Regione Toscana è proprio quella di creare una rete per la vendita diretta dei prodotti agroalimentari. Vogliamo sviluppare realtà già esistenti - come i mercati contadini di qualità, i punti di vendita diretta presso cantine, frantoi o caseifici o i Gruppi di acquisto solidale – ma anche creare iniziative nuove. Nasceranno, grazie ai 3 milioni di euro di finanziamenti regionali solo per il 2008, 36 nuovi mercati e spacci gestiti dai piccoli produttori locali, che così avranno un rapporto diretto con i consumatori e un reddito migliore. L'esperienza denominata "mercati a chilometri zero" o "filiera corta" consentirà a tutti i cittadini di scoprire lo straordinario patrimonio dei prodotti tipici e di qualità dei vari territori nelle diverse stagioni. E' un progetto che guarda al futuro recuperando le tradizioni passate.
 
La terza ragione è di natura ambientale. Ridurre al massimo la distanza tra il luogo di produzione e il luogo di vendita significa diminuire i tempi di raccolta e trasporto a solo qualche ora, anziché i giorni di viaggio su aerei e camion. Questo consentirà di ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera. Risultato: arrivano sulla tavola prodotti più ricchi di sostanze protettive per la salute, si riduce l'impatto ambientale ed il consumo di risorse inquinanti: sia quello dovuto al trasporto che quello relativo agli imballaggi. 
 
E allora visti i vantaggi della PAT… perché non iniziare subito a conoscerla per imparare ad utilizzarla al meglio?

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Aggiornato al:
01.03.2013
Article ID:
589610