Leonardo Savioli 100

L'eredità di un architetto toscano a un secolo dalla nascita
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Leonardo Savioli nasce a Firenze il 30 marzo 1917. Allievo di Giovanni Michelucci fu tra i maggiori esponenti della cosiddetta "scuola toscana" fin dalla sua collaborazione con Giuseppe Giorgio Gori e Leonardo Ricci da cui nacque una delle opere più importanti dell'architettura italiana del secondo dopoguerra: il Mercato dei fiori di Pescia del 1948.

In seguito si dedicò sempre con maggior attenzione a realizzare sorprendenti edifici che si caratterizzano per la grande attenzione con cui si inseriscono nell'ambiente, esplorando al contempo una dimensione artistica sempre presente nel suo lavoro di architetto, di grafico e pittore.

Amatissimo docente universitario, i suoi allievi formano sotto la sua influenza i primi gruppi di Architettura Radicale che rinnoveranno il panorama della ricerca architettonica d'avanguardia degli anni 60 e 70.

Muore a Firenze l'11 maggio 1982, lasciando la moglie Flora Wiechmann, come egli scrive «la cosa più bella» della sua vita, artista e designer che scomparirà nel 2011.

"Leonardo Savioli 100. L'eredità di un architetto toscano a un secolo dalla nascita" è un ricco programma di iniziative concentrate nell'autunno di quest'anno e dedicate al centenario dalla sua nascita.  Gli appuntamenti si svolgono in vari luoghi dell'area fiorentina e della Toscana, coinvolgono alcune tra le più importanti istituzioni e sono rivolti a un vasto pubblico di cittadini, studenti, professionisti, università straniere, studiosi ed operatori alla scoperta delle sue opere, dei suoi progetti e del suo pensiero, come chiave di sensibilizzazione verso il patrimonio culturale toscano.

Da un lato un patrimonio architettonico e del territorio innovativo e di grande valore storico-artistico dall'altro lato un patrimonio archivistico fatto di esperienze, saperi e sensibilità che ha formato diverse  generazioni di architetti, a cominciare da quella delle utopie radicali degli anni Sessanta, sino alle nuove che scoprono oggi un universo di visioni artistiche e progettuali ancora attuale.

Tanti i luoghi che permetteranno di affrontare questo viaggio nella poetica del maestro: dallo studio al Galluzzo alle sue architetture più iconiche tra Firenze e l'area pistoiese. Infine, ma non per ultimi, i luoghi della memoria storica, dove sono conservati i suoi materiali d'archivio: l'Archivio di Stato di Firenze, che esporrà gli straordinari disegni di progetto, i modelli e la produzione grafica; e il Centro per l'Arte Contemporanea Luigi Pecci Prato, che oltre ad illustrare il grande patrimonio archivistico conservato, riallestirà parte dello studio del Galluzzo con le opere di pittura e gli oggetti d'arte che lo animavano.

Il coordinamento delle varie iniziative è realizzato dalla Fondazione Giovanni Michelucci che collabora con Regione Toscana da molti anni nell'ambito delle attività di promozione dell'architettura del Novecento.

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Aggiornato al:
13.10.2017
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14731693