Aggiornamento in: Ambiente Inquinamento

Gli inquinamenti fisici

Inquinamento acustico, inquinamento elettromagnetico, radioattività ambientale, radioattività artificiale
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Accanto all'inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo, esistono altre forme di alterazione dell'ambiente causate da alcuni agenti fisici che possono comportare forme di inquinamento dell'ambiente di natura differente ma con rischi ed effetti negativi altrettanto importanti rispetto alle forme di inquinamento tradizionali.

Inquinamento acustico
I suoi effetti sulla salute sono sempre più evidenti quando vengono superati gli standard di accettabilità fissati dall'Organizzazione mondiale della sanità. Il superamento dei valori di soglia per le ore diurne (che variano, a seconda delle zone, dal 45 a 70 decibel, ma il cui riferimento principale restano i 65 decibel) e per le ore notturne (da 35 a 70 decibel, valore di riferimento 55 decibel) si verifica in larga misura sulle strade. La situazione più critica si ha in città, e di notte. Il livello di inquinamento acustico nelle ore notturne risulta addirittura peggiore di quello che si registra durante le ore diurne. I cittadini più colpiti sono quelli di Firenze. Ma i rilievi condotti su aree campione di Arezzo, Livorno e Pisa confermano situazioni critiche anche in queste città. Notevolmente minore l'impatto dovuto al traffico ferroviario.
In Toscana il 5,4% della popolazione è esposta a elevati livelli di rumore da trasporto ferroviario. Per quanto riguarda il traffico aereo l'incidenza è ancora meno rilevante. La popolazione esposta al rumore degli aeroporti di Pisa e Firenze risulta un numero esiguo, se confrontata con quella danneggiata dal traffico stradale: si parla di circa 450 residenti seriamente interessati dal rumore del Vespucci e di 200 circa quelli sottoposti al frastuono del Galilei.
A proposito delle iniziative per ridurre l'inquinamento acustico, i Comuni toscani hanno approvato i Pcca . I Pcca (1) sono documenti che danno una misura del grado di attenzione dei vari Comuni al problema dell'inquinamento acustico e della percentuale di territorio e della relativa popolazione pienamente tutelati dalla Normativa (aggiornata al 20 gennaio 2014).

Inquinamento elettromagnetico
Sulla Terra è da sempre presente un fondo elettromagnetico naturale al quale con il progresso tecnologico si sono aggiunte le onde elettromagnetiche prodotte da impianti di radiocomunicazione, elettrodotti e dalla maggior parte degli apparecchi alimentati da energia elettrica. Lo spettro delle onde elettromagnetiche non ionizzanti viene diviso in Basse Frequenze - ELF (0-300 Hz e Alte Frequenze - RF (tra 100 KHz e 300 Mhz).
La maggiore fonte di inquinamento a bassa frequenza sono gli elettrodotti; per quanto riguarda le alte frequenze gli impianti di radiocomunicazione ed in particolare, gli impianti per la diffusione RTV e gli impianti per le telefonia cellulare.Per quanto riguarda i rischi sanitari, l'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha classificato come "possibilmente cancerogeni" nel 2002 (IARC monographs  vol 80) i campi magnetici a bassa frequenza e nel 2012 (IARC monographs vol. 102) i campi elettromagnetici ad alta frequenza. La classificazione in oggetto è quella a minore evidenza di cancerogenicità delle tre possibili tipologie di classificazione:  "possibilmente cancerogeno", "probabilmente cancerogeno", "cancerogeno"). E' possibile che nel futuro gli studi scientifici portino a conclusioni definitive e certe riguardo i reali rischi sanitari, nel frattempo s'impone l'adozione di norme cautelative.
La Toscana è stata tra le prime Regioni a dotarsi fin dal 2000 di una propria normativa in materia di inquinamento elettromagnetico ad alta frequenza. Dal 2011 è in vigore la l.r. 49/2011 "Disciplina in materia di radiocomunicazione") la quale ha sostituito la l.r. antecedente recependo la normativa statale nel frattempo intervenuta (Legge 36/2001 "Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici" , D. Lgs. 259/2003 "Codice delle comunicazioni elettroniche") e delineando un quadro completo delle competenze in materia.
La Regione ha finanziato la realizzazione presso l'ARPAT del Catasto regionale degli impianti di radiocomunicazione e del Catasto degli elettrodotti. I suddetti catasti forniscono il principale strumento conoscitivo circa la presenza delle sorgenti di inquinamento elettromagnetico sul territorio regionale. Un estratto dei catasti può essere consultato on line sul sito web dell'ARPAT

Radioattività ambientale
Nell'ambiente sono presenti radiazioni ionizzanti (sia di origine naturale che di origine artificiale) alle quali l'uomo è continuamente esposto. Le radiazioni ionizzanti (che possono presentarsi sotto forma corpuscolare - particelle alfa o beta - o elettromagnetica - raggi gamma o raggi x), sono dotate di energia tale da poter ionizzare gli atomi (o le molecole) con i quali vengono a contatto. Questo effetto si traduce per gli esseri viventi in un rischio che cresce con l'intensità delle radiazioni stesse. La principale sorgente di radiazioni ionizzanti nell'ambiente è costituita dai radioisotopi, o elementi radioattivi, che hanno la una tendenza spontanea a trasformarsi in altri elementi emettendo (decadimento radioattivo) radiazioni ionizzanti. L'Agenzia internazionale per la Ricerca sul Cancro, organismo dell'OMS, ha classificato come sostanze cancerogene numerosi radioisotopi sia di origine naturale (es. il radon che è un gas radioattivo naturale, emesso dal terreno a da alcuni materiali da costruzione e di cui la la Regione Toscana ha promosso e finanziato un' indagine sulla sua concentrazione nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro) che artificiale. Per radioattività ambientale si intende la presenza di radioisotopi nell'ambiente e può avere origini naturali o artificiali, la Regione le monitora entrambe.

Radioattività artificiale: il monitoraggio della radioattività ambientale, disciplinato dal D. Lgs. n. 230/95 e s.m.i., ed effettuato dalle reti di sorveglianza nazionali, regionali e locali è relativo alla sola radioattività artificiale, dovuta all'immissione nell'ambiente di radionuclidi prodotti dall'uomo (per la produzione energia elettrica di origine nucleare, per uso medico medico o industriale, per ricerca, per uso militare, ecc.). In base alla L.R. 32/03 "Disciplina dell'impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti" la Regione controlla la radioattività ambientale attraverso una rete regionale di prelievo e di analisi su aria, acque, suolo e nei più comuni prodotti alimentari (ad es. latte, carne, cereali). La gestione della rete regionale è stata affidata al Centro Regionale di rilevamento della Radioattività Ambientale (C.R.R.) presso Arpat. La rete regionale risponde al programma della rete nazionale RESORAD (REte di SOrveglianza della RADdioattività ambientale), analizzando le matrici che Arpat ha assegnato alla Toscana, ma effettua anche analisi specifiche per valutare particolari situazioni che interessano il territorio regionale, secondo un programma di campionamenti concordato con la Regione. Sulla base dei dati e delle informazioni sui controlli trasmesse dal Centro la Regione elabora una relazione annuale.

(1) Piani Comunali di Classificazione Acustica . Per la consultazione della zonizzazione acustica vedi GEOscopio

Documenti

•  Principale normativa nazionale e regionale in materia di inquinamento acustico (pdf)

Principale normativa nazionale e regionale in materia di inquinamento elettromagnetico (pdf)

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Aggiornato al:
30.08.2017
Article ID:
50077